La storia della camorra è fatta di sangue e violenza, e il mese di giugno sembra essere particolarmente maledetto. Nel corso degli anni, infatti, è stato il periodo in cui la criminalità organizzata ha commesso più omicidi e atti di violenza. Ma il 2008 è stato un anno particolare, segnato da una vendetta del clan Di Lauro.

La vittima della vendetta è stata Mariano La Peruta, un affiliato che era transitato nelle file degli “scissionisti”, ovvero il gruppo di camorristi che si era diviso dagli Amato-Pagano, amici diventati nemici. La Peruta, originario del rione Don Guanella, era tornato dalla Spagna dopo otto anni per vedere il nipote neonato. Ma il suo ritorno è stato fatale.

La mattina dell’11 giugno, La Peruta è stato ucciso nel quartiere di Secondigliano, in una strada poco distante dalla sua abitazione. La sua morte è stata la prima vendetta del clan Di Lauro contro gli “scissionisti”, e ha segnato l’inizio di una serie di omicidi e vendette che hanno insanguinato la città di Napoli.

La camorra è una realtà terribile, che ha causato la morte di molte persone innocenti. La storia di Mariano La Peruta è solo una delle tante storie di violenza e sopraffazione che caratterizzano la vita delle persone che vivono nei quartieri più poveri della città. È importante che la giustizia faccia il suo corso e che la società si impegni a combattere la criminalità organizzata, affinché simili tragedie non si ripetano più.

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