Pene ridotte in Appello per i protagonisti dell’inchiesta sui concorsi truccati per entrare nelle forze dell’ordine. La Corte di Appello di Napoli ha deciso di ridurre le pene comminate in primo grado per Giuseppe Zarrillo, Giuseppe Claudio Fastampa, il generale Ciro Fiore e l’ex artigliere Sabato Vacchiano. Zarrillo e Fastampa dovranno scontare un anno di reclusione, mentre Fiore e Vacchiano un anno e quattro mesi. I magistrati napoletani hanno quindi ridotto le pene iniziali, che erano rispettivamente di un anno e quattro mesi per Zarrillo e Fastampa, e due anni per Vacchiano e Fiore.
L’accusa era di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e altri gravi reati legati alle procedure di reclutamento dei volontari in ferma prefissata quadriennale per il 2016 nelle Forze Armate. Le indagini della Guardia di Finanza di Napoli hanno scoperto un meccanismo fraudolento che consisteva in un algoritmo per individuare le risposte esatte ai quesiti somministrati e una dispensa con quesiti identici o simili a quelli del concorso.
Grazie a questo materiale illecito, molti partecipanti alla prova scritta sono riusciti a superarla e ad essere inseriti nelle graduatorie di merito delle Forze Armate. Il trucco è stato scoperto grazie alla denuncia di un concorrente di Caserta che ha deciso di svelare l’illegalità dietro la preparazione di questi concorsi. Nel processo difensivo sono stati impegnati gli avvocati Pasquale Delisati, Luca Viggiano, Vittorio Giaquinto e Walter Mancuso.