Una giovane donna italiana, al settimo mese di gravidanza, si trova a vivere per strada in condizioni disumane, circondata da siringhe e rifiuti. Questa denuncia è stata fatta dai lavoratori del settore sosta dell’ANM, che chiedono un intervento urgente per aiutare la ragazza e il suo bambino.

La donna, originaria della Sicilia e di circa 30 anni, è ospitata da settimane sul pianerottolo dell’ultimo piano del parcheggio Brin. Ha poche lenzuola sporche, una borsa con poche cose per coprirsi e alcune bottiglie d’acqua.

A Napoli, città luminosa e turistica, aumenta il numero di persone senza casa ovunque: ai bordi delle strade, sotto i cavalcavia e nei vicoli del centro storico. Ma questo caso è particolarmente allarmante, perché coinvolge non solo la vita di una giovane donna, ma anche il bambino che porta in grembo.

La situazione ai piani alti del parcheggio di via Alessandro Volta è nota da anni. È un inferno dove si trovano tossicodipendenti, prostitute e sempre più persone senza casa. Le siringhe e i rifiuti sono ovunque, ci sono letti improvvisati e coperte che coprono i parapetti per nascondersi dall’esterno.

Le segnalazioni e le denunce si susseguono, ma il Brin è un mondo anarchico e impenetrabile dove non si riesce, o forse non si vuole, intervenire. È così che tra i disperati dell’ultimo piano c’è anche una ragazza incinta, che ha chiaramente bisogno di aiuto e di un alloggio dignitoso e sicuro per completare la sua gravidanza.

I lavoratori del settore sosta dell’ANM comunicano quotidianamente ai loro superiori le condizioni di degrado in cui si trovano alcuni parcheggi in cui operano. Lo fanno per senso del dovere e perché vorrebbero offrire un servizio decente ai cittadini napoletani e ai numerosi turisti che visitano la città, ma sembra che l’ANM sia sorda e disinteressata alle loro segnalazioni. Ora, però, vogliono solo mettere in sicurezza la donna incinta e il suo bambino.

È auspicabile che i servizi sociali si attivino al più presto per offrire una sistemazione adeguata a questa donna, ma rimane aperta la questione della sicurezza e dell’abbandono della struttura.

Marco Sansone dell’Esecutivo Confederale Regionale USB afferma che è necessario denunciare ancora una volta lo stato di degrado in cui si trova il parcheggio Brin dell’ANM. Ma questa volta non si tratta solo di una questione di immagine pubblica o di denuncia del ridotto impiego di personale, in questo caso si tratta soprattutto della salute di una donna incinta e del bambino che porta in grembo. È inconcepibile e inaccettabile che, per tagliare i costi del lavoro, la Cosmopol riduca al minimo la sorveglianza di un parcheggio così strategico per l’ANM e per il Comune di Napoli, che ora hanno il dovere di intervenire immediatamente rispetto a quanto viene denunciato.

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