Nuovi dettagli agghiaccianti emergono sulla morte di Marzia Capezzuti durante l’incidente probatorio di ieri. È emerso che la ragazza è stata strozzata e che è deceduta a causa delle forti pressioni sull’osso ioide. Inoltre, presentava lesioni alla colonna vertebrale e alla cassa toracica, risalenti ad almeno quattro mesi prima della morte. È stata confermata anche l’estirpazione violenta dei denti, segno evidente delle torture subite.

È stato inoltre accertato che la morte è avvenuta nella primavera del 2022, nel mese di marzo. La perizia svolta dal medico legale Santurro ha confermato quanto emerso dalle indagini dei carabinieri e quanto raccontato dal figlio quindicenne di Barbara Vacchiano alla sorella Annamaria nel video chiave, che ha portato all’identificazione dei responsabili e al ritrovamento del corpo.

Dopo oltre due ore di camera di consiglio, il giudice per le indagini preliminari Romaniello ha respinto l’eccezione di nullità della perizia sollevata dal difensore di Barbara Vacchiano e del marito Damiano Noschese. Secondo loro, il medico legale incaricato non avrebbe avuto accesso alle varie indagini approfondite sul corpo, condotte in diverse fasi. Il pm e il difensore della parte civile si sono opposti a questa tesi, sostenendo che le comunicazioni erano state effettuate e che le fasi intermedie non necessitano di notifica. In ogni caso, l’eccezione è stata respinta e il perito della Procura ha potuto riferire in aula i risultati delle indagini sul corpo di Marzia.

Nelle scorse settimane si è svolto anche l’incidente probatorio presso il Tribunale per i Minori. Di conseguenza, a seguito dell’approvazione congiunta dei periti delle due procure, che avverrà nei prossimi giorni, la salma di Marzia potrà finalmente essere restituita alla famiglia e sepolta.

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