Arrestati sei membri del clan Fabbrocino, tra cui il cugino del defunto boss Mario Fabbrocino. Questa mattina, su delega della D.D.A. locale, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli nei confronti di sei persone. Tra gli arrestati, Mario Fabbrocino, 67 anni, Michele La Marca, Antonio Iovino, Luigi Gargiulo, Gerardo Nunziata e Giuseppe Viana, tutti accusati di far parte del “clan Fabbrocino” operante a San Gennaro Vesuviano e nei comuni limitrofi.
Luigi Gargiulo e Giuseppe Viana sono accusati di una tentata estorsione con metodo mafioso commessa il 26 settembre 2019 in un cantiere edile a San Gennaro Vesuviano. Antonio Iovino e Gerardo Nunziata, invece, sono accusati di detenzione di armi da sparo e armi da guerra con metodo mafioso, commessi nel maggio 2020.
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli hanno permesso di raccogliere prove sulle attività criminali degli indagati, portando il G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi.
Il clan Fabbrocino controllava attività illecite nell’area del Nolano. È stato accertato che il clan ha continuato a esercitare il proprio controllo sul territorio anche dopo la morte di Mario Fabbrocino, avvenuta in carcere nell’aprile 2019, grazie alla reggenza del cugino omonimo, Mario Fabbrocino.
Le indagini hanno inoltre permesso di ricostruire un caso di estorsione ai danni di un’impresa che si occupa di lavori stradali nella via Nola, a San Gennaro Vesuviano, commessa dagli indagati Gargiulo e Viana il 26 settembre 2019, sfruttando le condizioni previste dall’articolo 416 bis 1 del codice penale. È stata inoltre documentata la disponibilità di armi da parte degli indagati Iovino e Nunziata, detenute per conto del clan.