Lavori illegali alla foce del fiume Solofrone hanno portato problemi al proprietario di un lido balneare. Il disastro ambientale lungo il corso d’acqua di Agropoli è stato portato all’attenzione delle forze dell’ordine grazie a una segnalazione fatta dall’avvocato di una struttura turistica di Capaccio Paestum, che ha denunciato “la presunta deviazione dell’uscita del fiume verso il mare attraverso lo scavo con mezzi meccanici, con il trasporto di pietre e sassi da un’altra parte per creare una sorta di muretto artificiale lungo la sponda sinistra”.
Le indagini di routine sono state condotte dagli agenti della Guardia Costiera di Agropoli, guidati dal comandante Alessio Manca. Per il responsabile dei lavori è stata comminata una multa di mille euro. Dovrà inoltre ripristinare lo stato originario del luogo. I militari hanno accertato che i lavori erano stati eseguiti illegalmente, senza alcuna autorizzazione. Sono in corso ulteriori indagini da parte della Capitaneria di Porto, del Genio Civile di Salerno, degli uffici tecnici comunali e della polizia municipale di Agropoli e Capaccio Paestum per verificare la presenza di reati ambientali e la concessione demaniale in possesso del lido.
Il proprietario del lido, nel respingere fermamente le accuse, ha spiegato che dopo la denuncia presentata contro di lui i lavori già in corso per ampliare la spiaggia non sarebbero stati eseguiti correttamente, causando un danno all’ambiente idrico che ha alterato il flusso del fiume e delle correnti marine della zona. La vicenda è stata portata anche all’attenzione della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, della sezione navale della Guardia di Finanza di Salerno e della locale stazione dei carabinieri forestali. Secondo la versione del proprietario dello stabilimento balneare, avrebbe riempito una zona paludosa, creando un canale alternativo per evitare la stagnazione di acqua stagnante. Tuttavia, i lavori sono comunque illegali.