Uno dei 16 arrestati nel blitz del 27 giugno contro i clan Contini e Attardo è Vincenzo Madonna. Un anno fa, la nostra collega Marilena Natale aveva discusso con lui riguardo alla sua presunta partecipazione agli insediamenti turistici e di svago dell’imprenditore Gino Pellegrino, sindaco di Parete e attuale patron di Laghi Nabi. Durante il dibattito, Marilena Natale aveva accusato Vincenzo Madonna di essere un prestanome di Sergio Pagnozzi, noto imprenditore. Tuttavia, Madonna aveva negato questa definizione. È noto che Vincenzo Madonna era il gestore operativo di una struttura situata nella stessa area occupata oggi dai Laghi Nabi, che è stata oggetto di indagine da parte della Dda. Inoltre, Nicola Schiavone, collaboratore di giustizia e figlio di Francesco Schiavone Sandokan, ha rivelato che questa struttura era sotto il controllo del clan dei Casalesi. Pertanto, non si può mettere in discussione il coinvolgimento di Madonna con il clan. Abbiamo pensato a questo dibattito quando abbiamo letto della sua recente arresto con l’accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico. L’arresto è avvenuto nell’ambito di un’indagine della Dda partenopea che ha portato all’emissione di 16 ordinanze di custodia cautelare riguardanti i clan Contini e Attardo. Le indagini si sono concentrate sugli interessi economici del clan Contini nell’area servizi dell’aeroporto di Capodichino, dove Vincenzo Madonna è stato coinvolto. È importante notare che Madonna è anche il vice presidente del Casale calcio, la squadra di Casal di Principe. Madonna possiede diverse attività economiche a Napoli, tra cui una pasticceria e un’azienda di noleggio auto. Le indagini in corso forniranno ulteriori dettagli sul coinvolgimento di Madonna nel settore dei noleggi auto dell’aeroporto di Capodichino, che sembra essere controllato dal clan Contini. Un collaboratore di giustizia ha rivelato che ha paura per la sua vita quando si sposta dalle zone protette alle zone in cui deve collaborare con la giustizia, soprattutto quando transita dall’aeroporto di Capodichino, dove molti dipendenti sono affiliati al clan Contini e potrebbero rappresentare una minaccia per lui.

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