Un mistero si è svelato nel cuore della notte a Soccavo, quando una macchina è andata in fiamme. Inizialmente sembrava un incidente tragico, ma la scoperta che l’auto apparteneva alla suocera di un ragazzo arrestato per l’omicidio del fidanzato della sorella ha sollevato sospetti. Questa singolare circostanza potrebbe indicare un raid doloso, una vendetta o un segnale di minaccia inquietante.
Alle 3:10 di domenica notte, la centrale operativa dei carabinieri ha ricevuto una segnalazione di un incendio in strada. Una Fiat 500L parcheggiata sul lato destro di via Giustiniano, al civico 132, era in fiamme. I vigili del fuoco sono stati allertati per il timore di un’esplosione, ma quando sono arrivati sul posto, l’auto era già ridotta a un ammasso di lamiere bruciate. La proprietaria del veicolo è una donna del ’76, già conosciuta dalle forze dell’ordine. Dopo aver spento l’incendio, sono iniziate le indagini.
Un dettaglio significativo che dà senso alle indagini è che l’auto distrutta dalle fiamme appartiene alla suocera di Pasquale Muro, sospettato dell’omicidio del fidanzato della sorella. Non si può escludere un legame tra questo crimine avvenuto nel novembre del 2022 e l’atto doloso dell’incendio. Dopo l’omicidio di Anthony Artiano, alcuni parenti del presunto assassino hanno deciso di allontanarsi volontariamente dal quartiere, forse per paura di ritorsioni. Ma chi avrebbe interesse oggi a inviare un messaggio oscuro alla donna, alla sua famiglia o al suo cerchio di amicizie?
Torniamo indietro al tragico giorno dell’omicidio. Artiano, figlio di un uomo vicino al clan Grimaldi di Soccavo, è stato avvicinato da un killer che gli ha sparato un colpo alla testa nel cortile di casa. Dopo sei giorni di agonia in ospedale, il giovane è morto. Le indagini della Squadra Mobile di Napoli hanno portato all’arresto di Pasquale Muro, gravemente indiziato dell’omicidio. Si è scoperto che Artiano aveva una relazione burrascosa con la sorella dell’indagato e che i familiari della donna si erano recati dai parenti della vittima per “chiarire” la situazione. Ma l’incontro pacificatore si è trasformato in una violenta lite tra le due famiglie. Secondo la ricostruzione investigativa, Muro, armato di pistola, ha ferito mortalmente il 23enne.
Anche il passato della vittima è turbolento. Nel 2017, Artiano è stato arrestato per possesso illegale di armi. Durante un controllo a casa sua, la polizia ha trovato tre pistole e 50 munizioni. Tutto questo indica che l’indagine si concentra su un contesto socio-criminale contrassegnato da forti contrasti e rancori irrisolti tra gruppi familiari.