Tonno adulterato, indagini in corso ad Avellino

Le indagini sul tonno adulterato continuano ad Avellino e coinvolgono sette persone della zona. Gli inquirenti stanno analizzando anche le intercettazioni, che forniscono dettagli importanti sulle indagini. In particolare, è stata intercettata una conversazione che ha sconcertato gli investigatori e che ha portato all’esecuzione di 18 misure cautelari da parte del Nas di Bari, coinvolgendo indagati sia in Puglia che in Campania. Le misure sono state eseguite dopo che alcuni dei consumatori intossicati sono finiti in rianimazione o in terapia intensiva.

La conversazione intercettata risale a settembre 2021 e coinvolge la voce di un dipendente della società di certificazione coinvolta. In questa conversazione, la dipendente afferma: “Mi sogno la notte le persone che si sentono male. Nessuno è morto solo per grazia del Signore: non mangiate pesce crudo”. Secondo l’accusa, questo dialogo dimostra la consapevolezza degli indagati riguardo ai reati commessi. Il procuratore Renato Nitti ha sottolineato l’importanza di conoscere le parole esatte pronunciate e intercettate per comprendere ciò che stava accadendo dal punto di vista legale e per ricostruire i fatti.

Secondo il procuratore, dalla conversazione emerge la volontà dei dipendenti del laboratorio di analisi di manipolare o omettere i dati al fine di massimizzare il volume di affari, considerando le centinaia di chili di prodotto adulterato venduto in tutta Italia. Le sostanze vietate utilizzate per rendere il prodotto più appetibile erano nitriti e nitrati. Secondo quanto emerso, il tonno pinna gialla (Thunnus Albacares) veniva decongelato e adulterato con sostanze non consentite prima di essere messo in commercio, al fine di migliorarne l’aspetto e il colore, ma rendendolo pericoloso per la salute dei consumatori.

I carabinieri hanno anche eseguito un decreto di sequestro di beni per un valore di 5,2 milioni di euro, corrispondente al valore della merce venduta, e hanno sequestrato le aziende ittiche e i relativi beni aziendali. Il procuratore Nitti ha concluso affermando che è fondamentale segnalare quanto accade affinché sia possibile intervenire e avviare un’indagine. Nonostante possa essere faticoso, è necessario farlo per tutelare la salute dei consumatori.

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