“Una condanna di 30 anni per l’omicidio di Norina Matuozzo: la famiglia non è soddisfatta”
La famiglia di Norina Matuozzo ha espresso la propria delusione per la decisione della Terza Corte di Assise che ha condannato Salvatore Tamburrino, assassino confesso della donna, a soli 30 anni di carcere. Norina fu brutalmente uccisa dal marito il 2 marzo 2019, dopo aver scoperto un tradimento e aver manifestato la volontà di lasciarlo. Non accettando questa decisione, Tamburrino decise di porre fine alla vita della moglie.
Il caso di Norina Matuozzo ha ricevuto molta attenzione mediatica, soprattutto perché il giorno del suo omicidio venne arrestato il boss Marco Di Lauro, grazie alle informazioni fornite proprio da Tamburrino, che sperava così di ottenere sconti di pena. Tuttavia, nel 2020, il killer venne accusato di omicidio e condannato all’ergastolo, diventando un collaboratore di giustizia.
La notizia che ha sconvolto la famiglia di Norina è giunta ieri, 11 luglio 2023, quando la Terza Corte di Assise ha annullato la condanna all’ergastolo e ha stabilito una pena di 30 anni di carcere per Tamburrino. Questa decisione è stata presa in seguito alla richiesta della difesa di assorbire il reato di maltrattamenti nel reato di omicidio e il reato di detenzione di arma nel reato di porto di arma in luogo pubblico.
La famiglia di Norina ha commentato questa sentenza come un premio per l’assassino, che sarà in grado di beneficiare di sconti di pena grazie alla buona condotta e ad altre circostanze. I familiari della vittima sono delusi e non possono accettare questa legge, ma sperano in un altro tipo di giustizia che, anche se non lo dicono esplicitamente, pregano affinché si realizzi.
L’epilogo di questa triste vicenda ha lasciato un amaro in bocca alla famiglia di Norina Matuozzo, che non può trovare consolazione in una condanna di soli 30 anni per l’assassino della loro cara. La legge ha deciso così e loro non possono far altro che accettarla, anche se nel loro cuore rimane la speranza di una giustizia diversa, più severa e rispettosa delle vittime.
