La vicenda relativa alla confisca dei beni della famiglia Pellini sembra avvicinarsi alla sua conclusione. Oggi, la Corte di Appello di Napoli dovrebbe emettere la sentenza di non luogo a procedere, respingendo così la richiesta di revoca della sentenza presentata dai ricorrenti. Questo esito era ampiamente previsto fin dal 9 giugno, quando un gruppo di ambientalisti locali, supportati da alcuni parlamentari regionali, aveva protestato vivacemente definendo la situazione uno scandalo.

Ovviamente, la battaglia legale continuerà con il ricorso a ulteriori strumenti giuridici. La sentenza che aveva creato polemiche era stata depositata il 19 giugno, cogliendo di sorpresa gli ambientalisti di Acerra. Questi ultimi si erano fatti fotografare davanti al Ministero della Giustizia per dimostrare la loro “sensibilità” e diffondere il messaggio attraverso i social media. Cosa accadrà da domani? I Pellini, assistiti dai loro avvocati, non molleranno la presa, consapevoli di avere ragione. Dall’altra parte, gli ambientalisti saliranno sulle barricate per far sentire la loro voce, appoggiati da parlamentari in cerca di visibilità. Tuttavia, il problema rimane.

È necessario sapere senza alcun dubbio se la Campania, Acerra, Qualiano e zone limitrofe siano state inquinate come sostengono gli ambientalisti. Nel caso in cui abbiano ragione, ci si chiede perché nulla sia stato fatto per bonificare quest’area. È importante ricordare che i Pellini non si sono mai allontanati da Acerra, nemmeno quando possedevano immobili al di fuori della città. Ora non vogliono essere considerati vittime sacrificali.

In conclusione, la vicenda dei beni della famiglia Pellini sembra avvicinarsi alla sua conclusione con la sentenza di non luogo a procedere che dovrebbe essere emessa oggi. Tuttavia, la battaglia legale e la questione dell’inquinamento rimangono aperte. Sarà importante seguire gli sviluppi futuri per capire come verrà affrontata questa problematica e se verranno prese misure per bonificare l’area interessata.

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