La Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, un’opera d’arte pubblica che si trovava in piazza Municipio a Napoli, è stata distrutta da un incendio doloso. Simone Isaia, un senza fissa dimora di 32 anni, è stato identificato come l’autore del rogo e dovrà rispondere non solo dell’incendio doloso, ma anche del reato di distruzione di un bene culturale di importanza rilevante.

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha commentato l’incendio dicendo che, nonostante sia stato un momento doloroso, deve essere visto come un’opportunità di crescita, dibattito e discussione. L’amministrazione, l’artista e i cittadini si sono impegnati per rifare l’opera e è stato avviato un crowdfunding per finanziare il progetto.

Il sindaco ha sottolineato che il concetto di arte pubblica non può essere limitato da un controllo dell’accesso, altrimenti l’opera sarebbe stata chiusa in un recinto o in un museo. Ha inoltre evidenziato che grazie al sistema di videosorveglianza presente, l’autore dell’incendio è stato identificato immediatamente.

Rispondendo a chi si chiedeva come fosse possibile che un’opera realizzata con materiali ignifughi potesse prendere fuoco, il sindaco ha spiegato che il termine “ignifugo” non significa che l’opera non può bruciare, ma che sono stati adottati trattamenti per ritardare la fiamma. Tuttavia, in questo caso, si è verificata una fiamma diretta che ha compromesso anche l’effetto di morbidezza dei tessuti dell’opera.

L’udienza di convalida del fermo di Simone Isaia è prevista per oggi. Nel frattempo, l’impegno per rifare l’opera e riportarla alla sua antica bellezza continua, dimostrando l’importanza e il valore dell’arte pubblica per la città di Napoli.

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