L’episodio di violenza avvenuto di recente a Posillipo, catturato da un video, non è l’unico degli ultimi tempi, ma sicuramente è il più odioso. I cellulari, a volte complici dell’inasprimento dei rapporti e della divisione sociale, possono essere utili strumenti di giustizia. Grazie a una donna che ha immortalato le botte e ha chiamato gli amici per impedire che accadesse di peggio, è stata possibile una denuncia. La magistratura sta ora ipotizzando di iscrivere il responsabile nel registro degli indagati per il reato di percosse.

La violenza raccontata dai media sembra un fiume in piena, che si riempie costantemente e che in alcuni momenti esplode con tutta la sua forza. Questo fiume non risparmia nessuna area, neanche quelle che un tempo erano più esclusive e protette. La movida di Chiaia è nota per la sua mancanza di norme del buon vivere civile, ma anche Posillipo è stato contagiato irreversibilmente. Da almeno quindici anni, il quartiere è caratterizzato da incuria: strade crepate, marciapiedi danneggiati, immondizia e erbacce che invadono luoghi simbolo come il Parco Virgiliano. Inoltre, molti palazzi d’epoca del quartiere sono in uno stato di degrado. A tutto ciò si è aggiunto un proliferare di locali, paninoteche, friggitorie d’asporto e bar che durante i fine settimana attirano folle oceaniche, ingolfando le strade con macchine in tripla fila, risse e parcheggiatori abusivi. I pochi punti nevralgici diventano pericolosi a causa della spericolatezza dei giovani in motorino.

Non si può pretendere che un quartiere riceva un trattamento di favore rispetto ad altri, ma non si può nemmeno tollerare che una città intera venga lasciata in balia del tempo e dell’incuria. Basterebbe il ripetersi dei crolli di strade e immobili dal centro storico alla periferia per raggiungere un punto di non ritorno. Inoltre, si aggiunge anche la violenza umana, come una sovrattassa da pagare per chi ama il quartiere dei più bei film e della Napoli d’un tempo. È a rischio di trasformarsi nell’ennesima zona incontrollata e quasi per nulla presidiata della città.

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