Il Premio Ammaturo LegalitàCittà di Napoli-XIV Edizione è stato assegnato al personale della Prima Sezione della Squadra mobile e al personale del Commissariato di Ponticelli. Questo riconoscimento è stato dato al vicequestore Andrea Olivadese, al vicequestore Domenico Avallone, al vicecommissario Gennaro Russo, all’ispettore Vincenzo Sodano, al sovrintendente Capo Angelo Rasino, ai sovrintendenti Giovanni Pirozzi e Federico Lanza, ai vicesovrintendenti Mario Esposito e Fabrizio Scivicco e all’assistente capo coordinatore Aniello Riccardi. Questi agenti hanno condotto indagini che hanno portato all’arresto di 68 persone appartenenti al gruppo criminale composto dalle famiglie Casella, Minichini, De Luca Bossa, Rinaldi, Reale e Aprea. Anche il personale dell’Area Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Napoli è stato premiato. Questi includono il commissario capo Gaetano Minopoli, il viceispettore Fabio Vittozzi, Vittorio Gesso Laconi ed Ettore Agosto, gli assistenti capo coordinatori Enzo Ruggiero e Massimo Iollo e il sostituto commissario in quiescenza Luigi Sepe. Il loro lavoro investigativo ha permesso di scoprire un ingente patrimonio immobiliare, mobiliare e societario a carico di Antonio Lucci e Giorgio Tranchino, figure di spicco del clan Moccia. Infine, è stato riconosciuto anche il personale del Centro operativo Dia Napoli, in particolare la vicequestore Maria Di Persia. Questo premio, intitolato alla memoria di Antonio Ammaturo, il poliziotto ucciso a Napoli nel 1982 dalle Brigate Rosse insieme all’agente scelto Pasquale Paola, ha lo scopo di dare continuità a coloro che hanno lottato per la legalità. Il questore di Napoli, Maurizio Agricola, ha sottolineato l’importanza di questo premio come momento di memoria e di insegnamento per i giovani che devono costruire il loro futuro nel segno del non dimenticare.

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