Una nuova Sezione del Tribunale del Riesame dovrà esprimersi su una carenza motivazionale riguardante i sequestri effettuati nei confronti di Paolo Nappi, braccio destro di Agostino Sangermano, presunto capoclan. I magistrati della Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso presentato dal penalista Raffaele Bizzarro e hanno annullato i sequestri, rinviando la decisione al Tribunale della Libertà.
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli aveva disposto il sequestro preventivo di immobili, impresa individuale, rapporti finanziari e assicurativi nei confronti di Paolo Nappi, accusato di partecipazione al clan Sangermano, usura e detenzione illegale di armi. L’indagato era stato arrestato il 4 novembre nella città di Napoli durante un’operazione della Dia e dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna.
Durante il Riesame “reale”, il Tribunale di Napoli aveva dichiarato l’inammissibilità dell’impugnazione per i fabbricati situati nel Comune di Cimitile, aveva annullato il sequestro dei rapporti finanziari ed assicurativi, ma aveva confermato il sequestro dei terreni e dell’impresa individuale dell’indagato. I giudici del Tribunale della Libertà avevano confermato la misura del Gip per i terreni, in quanto emerso dalle indagini della Dda di Napoli, il clan aveva acquistato terreni boschivi per la coltivazione di nocciole, che garantiva accesso a finanziamenti e alta redditività.
I difensori di Nappi hanno sostenuto che l’accusa formulata per le misure cautelari non menzionava l’attività di coltivazione dei terreni come parte della strategia operativa del clan e come ambito di condotta associativa di Nappi. Pertanto, l’ordinanza impugnata risulta priva di motivazione riguardo alla pertinenza dei beni sequestrati rispetto al reato contestato. Ora si attende una nuova udienza davanti al Tribunale del Riesame.

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