“Il carcere è un luogo difficile da vivere, sia per i detenuti che per il personale di polizia penitenziaria. Tuttavia, ad Avellino si è raggiunto il fondo”. Queste sono le parole della senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Cucchi.

La struttura carceraria di Avellino è rimasta senza l’approvvigionamento pubblico di acqua e il personale di polizia penitenziaria è costretto a lavorare senza acqua potabile perché la ditta responsabile del servizio mensa non fornisce più bottigliette d’acqua, come invece previsto dalla gara d’appalto. Questa vicenda sembra assurda, ma è ciò che è accaduto ad Avellino. Secondo quanto denunciato dalla Fp Cgil Campania, la direttrice del carcere ha pensato di risolvere il problema mettendo a disposizione degli agenti una tanica di plastica piena d’acqua potabile. Purtroppo, con il caldo di questi giorni, quell’acqua sarebbe stata più adatta per cucinare la pasta che per essere bevuta.

In passato, mi sono occupata di casi in cui gli appaltatori dei servizi in carcere non rispettavano le gare d’appalto. Tuttavia, quanto accaduto ad Avellino è qualcosa di assurdo, su cui presenterò un’interrogazione al ministro Nordio affinché intervenga sia nei confronti della ditta privata vincitrice della gara d’appalto, sia nei confronti del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria.

È inaccettabile che in un carcere si verifichino situazioni del genere, in cui manca l’acqua potabile per i detenuti e per il personale di polizia penitenziaria. È necessario che vengano adottate misure immediate per risolvere questo problema e garantire condizioni dignitose all’interno del carcere di Avellino.

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