Operazioni di sostituzione di condotte idriche da parte di Abc (Acqua bene comune), azienda speciale del Comune di Napoli, hanno portato alla luce antichi manufatti tra cui una struttura funeraria ad inumazione.

I lavori di recupero si stanno svolgendo sotto la supervisione e con la stretta collaborazione della Soprintendenza archeologica di Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. A coordinare e supervisionare per conto della Soprintendenza i lavori ci sono la dottoressa Simona Pomicino e l’archeologa Marcella May, responsabile per l’assistenza ai lavori di Abc.

La direzione lavori Abc è affidata all’ingegnere, Giacomo Manzo. Lo scavo è in corso in via Giustiniano, quartiere Fuorigrotta.

Lo scavo archeologico, iniziato la scorsa settimana, ha permesso di attribuire i frammenti riportati alla luce ad una struttura funeraria a inumazione del tipo ‘a cappuccina’, ovvero costituita da una copertura di tegole a doppio spiovente poggianti su di un letto deposizionale sempre in tegole di laterizi poste in piano.

Secondo quanto spiegato da May, archeologa e antropologa fisica, “ad una prima indagine antropologica” sembrerebbe che i resti rinvenuti al di sopra di esso, e non in connessione anatomica, siano da attribuire a un bambino morto all’età di circa 2-3 anni.

Il letto di deposizione, adibito ad ospitare l’infante, potrebbe fungere contestualmente anche da copertura di una seconda inumazione sottostante, con struttura in cassa, contenente quasi certamente altri resti scheletrici ed eventuali elementi di corredo ad essi associati.

Per definire in maniera più precisa e dettagliata l’epoca storica a cui risalgono i manufatti e per rispondere a domande relative alla tipologia funeraria e al rituale di deposizione saranno effettuate ulteriori indagini.

“E’ stata una gioia e una grande sorpresa per tutti noi il ritrovamento di questi antichi manufatti e reperti – affermano Alessandra Sardu e Sergio De Marco, rispettivamente, presidente e direttore generale di Abc – il nostro personale che era impegnato nella sostituzione delle condotte idriche ha lavorato e continuerà a lavorare al fianco del personale della Soprintendenza per assicurare la tutela e il pieno recupero di quanto lo scavo sta facendo emergere.

Ringraziamo il personale di Abc per la dedizione che ancora una volta stanno mostrando nello svolgimento del loro lavoro e anche oltre”. Una volta che i manufatti saranno recuperati, Abc ha dato la propria disponibilità a che siano custoditi nel Museo dello Scudillo.

I reperti sono venuti alla luce nel corso di uno scavo per la sostituzione delle condotte idriche che era stato avviato in via Giustiniano nel mese di giugno e si sono palesati a pochi metri dalla conclusione dell’intervento.

La sostituzione delle condotte si inserisce nell’ambito del progetto ‘Abc4Innovation’, realizzato grazie ai fondi del Pon Infrastrutture e reti. Il progetto, riporta la nota della società, è stato selezionato tra le proposte presentate da Abc, attraverso l’Ente idrico campano (Eic), e consentirà alla città di dotarsi di una rete idrica intelligent gestita attraverso un sistema tecnologico che consentirà un utilizzo sempre migliore dell’acqua con la conseguente riduzione degli sprechi idrici.

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