Ancora un rischio statico: ancora persone evacuate. La psicosi dei crolli a Torre del Greco sembra non cessare, con la città ancora sotto shock dopo il cedimento strutturale di domenica al corso Umberto I, nel quale tre persone sono rimaste ferite. Ieri mattina, vigili del fuoco e polizia municipale sono stati chiamati da alcuni residenti di uno stabile in via Cappuccini, i quali hanno evidenziato la presenza di alcune fessure nei muri di un appartamento che meritano maggiori attenzioni.

Dopo un sopralluogo, è stata presa la decisione di sgomberare un intero nucleo familiare. Quattro persone si aggiungono così ai 120 sfollati tra corso Umberto I e vico Pizza, ai tre evacuati dalla terza traversa Teatro (dove mercoledì è venuto giù un solaio) e all’attività commerciale chiusa sempre mercoledì pomeriggio a corso Avezzana. L’emergenza abitativa dei 120 sfollati dall’area compresa tra corso Umberto I e vico Pizza potrebbe durare ancora per tutta la prossima settimana, secondo stime non ufficiali che arrivano dal massiccio spiegamento di uomini impegnati in un lavoro quasi ininterrotto da una settimana.

A dettare i ritmi delle operazioni è la Procura di Torre Annunziata, che ha affidato a Nicola Augenti, docente universitario di Tecnica delle costrizioni, la consulenza indispensabile per le operazioni irripetibili sui resti dell’edificio crollato. Man mano che le attività procedono, le macerie non ritenute utili all’inchiesta vengono smaltite, mentre le altre vengono trasferite in un’area messa a disposizione dal Comune nella zona di viale Sardegna.

Data la persistenza di questa situazione, è impossibile pensare a un ritorno stabile dei residenti degli immobili evacuati, anche di quelli non direttamente coinvolti nel crollo di domenica. L’emergenza delle famiglie sgomberate è quindi tutta a carico del Comune. Non mancano le tensioni: dopo quelle dei giorni scorsi, con alcuni sfollati che avevano presidiato gli uffici di palazzo Baronale in attesa di una sistemazione ritenuta adeguata alle loro esigenze, ieri è stato il padre della ragazza di 20 anni, ferita più gravemente nel crollo di domenica, a protestare. L’uomo ha minacciato di lanciarsi da una finestra del complesso La Salle, dove si trovano alcuni uffici comunali, perché non gli consentirebbero di rientrare nel suo appartamento per recuperare gli effetti personali. I vigili del fuoco ritengono però questa procedura impossibile, a causa delle condizioni in cui è ridotto ciò che resta dell’appartamento.

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