L’aumento delle temperature estive sta causando un aumento del 30% nella ricerca di assistenza sanitaria in provincia. Gli anziani e le persone di mezza età con problemi cronici sono i più colpiti. Nel frattempo, un terzo dei medici di Salerno è in ferie e quelli che sono in servizio devono fare straordinari per coprire la carenza di personale. Disidratazione, perdita di conoscenza, collasso, ischemia, confusione, svenimenti, lipotimia, ma anche colpi di calore, congestione, gastroenteriti, coliche addominali, dissenteria e febbre sono solo alcune delle patologie che stanno portando molti pazienti negli ambulatori e nei pronto soccorso della provincia in questi giorni. Il caldo africano sta mettendo in crisi gli anziani, che si disidratano e si scompensano. Gli over 80 e 90 sono particolarmente a rischio di esaurimento da calore. I sintomi principali includono polso rapido, respiro corto, pressione bassa, debolezza, gambe secche, vertigini, mal di testa, palpitazioni, pelle e mucose secche e crampi muscolari. Tra le cause più comuni ci sono la perdita eccessiva di liquidi a causa della sudorazione, la scarsa assunzione di acqua o l’uso eccessivo di diuretici. Spesso è proprio l’uso improprio dei farmaci per l’ipertensione e l’insufficienza cardiaca a causare la disidratazione che porta allo scompenso. La vista si annebbia, si perde l’equilibrio e si cade. Inoltre, l’imprudenza gioca brutti scherzi, non solo tra gli anziani. Prendere il sole per ore in terrazza può portare a un colpo di calore. Ci sono stati diversi casi, soprattutto tra le persone di 40-50 anni. Questo può accadere quando ci si espone a temperature elevate con alta umidità e mancanza di ventilazione. Il primo segnale è una progressiva sensazione di malessere seguita da mal di testa, nausea, vomito, sensazione di vuoto, stanchezza, confusione, attacchi di ansia e perdita di coscienza. Il caldo può anche causare gastroenteriti da cibi conservati male e congestioni causate dall’assunzione di bevande ghiacciate durante o dopo i pasti o dal passaggio brusco da ambienti caldi a freddi. In breve, c’è un’allerta caldo. Nel frattempo, come accennato, dobbiamo anche fare i conti con una carenza di personale sanitario. “La situazione è ovviamente critica”, spiega Francesco Bruno della Cgil medici. “È vero che un terzo dei medici è in ferie, ma il problema è che queste ferie incidono su organici già ridotti al minimo. Aggiungi l’emergenza caldo e il cerchio si chiude. Per noi è diventata un’emergenza continua (Covid, influenza, caldo, incidenti). E nessun politico salernitano solleva un dito. È una vergogna per tutti”. Dallo scorso giugno il 44,7% dei medici è obbligato a coprire i turni notturni con attività extra, mentre il 28% è chiamato a garantire anche i turni in pronto soccorso (il 4,4% solo in estate), con un numero di ore comprese tra 12 e 60 a settimana nel 56% dei casi, mentre nel 10,5% dei casi le ore trascorse nei pronto soccorso superano addirittura le 90. Nonostante le vacanze, i medici che rimangono sono costretti a lavorare il doppio per non lasciare reparti sguarniti e solo il 21% dei medici specialisti in Medicina interna riesce a andare in ferie per almeno 15 giorni come previsto dal contratto. Quindi molti fanno straordinari per coprire i turni notturni e il 74% salta i giorni di riposo settimanali. Nonostante le attività ambulatoriali diminuiscano nel 42,2% dei casi e chiudano completamente nel 37% degli ospedali.

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