Multe nelle strisce blu: la Cassazione riconosce le ragioni degli automobilisti

Con l’arrivo imminente dell’estate e l’invasione dei turisti nelle città con le auto al seguito, spesso gli automobilisti si trovano ad affrontare sanzioni amministrative per la sosta a pagamento nelle strisce blu. In merito a questa questione, la Cassazione, con l’Ordinanza n. 15678/2020, Sesta Sez. Civile, del 23 luglio 2020, ha riconosciuto le ragioni di un automobilista multato perché aveva lasciato la propria auto in sosta negli stalli a pagamento senza esibire la relativa ricevuta di pagamento.

A tal proposito, l’associazione Asso-Consum, guidata dall’avvocato Antonio Grimaldi, ha assistito un automobilista di Capua multato nelle strisce blu proprio nella città di Fieramosca. Il Giudice di Pace di Santa Maria Capua Vetere, prendendo spunto dall’ordinanza della Cassazione, ha riconosciuto le ragioni dell’automobilista, precisando che quando l’automobilista lamenta la mancata riserva di un’adeguata area destinata a parcheggio libero, è compito dell’ente dimostrare l’esistenza di una delibera che escluda l’obbligo di garantire le strisce bianche accanto a quelle blu, ad esempio in caso di zone a traffico limitato, aree di particolare rilevanza urbanistica o individuate dalla Giunta come caratterizzate da particolari esigenze e condizioni di traffico.

Secondo il Giudice di Pace e la Corte di Cassazione, in relazione agli obblighi previsti dall’art. 157, 6° co., c.d.s. (Codice della Strada), è compito della Pubblica Amministrazione dimostrare l’adozione dei necessari provvedimenti amministrativi per individuare un’adeguata area destinata a parcheggio senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta, e in mancanza di tali provvedimenti, dimostrare l’adozione di provvedimenti amministrativi, in particolare della Giunta comunale, che rendano inoperante l’obbligo di cui all’art. 7, 8° co., prima parte, c.d.s., in relazione alle specifiche situazioni indicate nell’art. 7, 8° co., seconda parte, c.d.s.

Pertanto, alla luce di quanto sopra e in mancanza di precise disposizioni da parte degli enti proprietari delle strade riguardo agli adempimenti richiamati dalla Suprema Corte, il Giudice di Pace ha annullato la multa in quanto illegittima.

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