Il 29 luglio il personale della Polizia Penitenziaria si è trovato ad affrontare un’urgente situazione di ricovero di un detenuto ventenne, di origine marocchina ma naturalizzato italiano. Il giovane era scortato dal personale del nucleo operativo TP, guidato dal dirigente Francesco Serpico, il quale si è distinto per la sua professionalità e senso del dovere nel fronteggiare questa emergenza che lascia ancora molti interrogativi.

L’uomo era indagato per l’efferato omicidio di un diciassettenne avvenuto a fine giugno nella piazza di Casale di Principe, un evento che ha profondamente scosso l’opinione pubblica. Durante il trasferimento in ambulanza al Pronto Soccorso del presidio Sanitario Aversano, la scorta si è accorta che l’automezzo veniva circondato da un folto gruppo di persone, tra 10 e 15, che attendevano il detenuto.

A questo punto, non conoscendo le possibili conseguenze che potevano derivare da questa situazione, sia in termini di sicurezza pubblica che per la propria incolumità, il Capo Scorta ha deciso di fare immediatamente ritorno all’Istituto. Tutto lascia pensare che si sia trattato di una simulazione di malessere del detenuto, il quale ha dichiarato al personale sanitario di aver ingerito candeggina, al fine di poter uscire temporaneamente dall’Istituto. Probabilmente, questa informazione è stata comunicata a parenti, amici o persone con cattive intenzioni tramite un cellulare che altri detenuti avevano illecitamente in loro possesso.

Attualmente sono in corso accertamenti in merito a questa vicenda. Questo episodio è emblematico per comprendere i rischi derivanti dai facili ricoveri “a vista” e dal pericolo dell’utilizzo illecito dei cellulari all’interno del sistema penitenziario. Vogliamo esprimere un plauso al comandante del nucleo operativo traduzioni e piantonamenti di Santa Maria CV, così come a tutto il personale di scorta operante.

A dichiararlo è il segretario regionale Vincenzo Palmieri, il quale aggiunge che più volte ha segnalato la mancanza di collaborazione tra l’amministrazione penitenziaria e il sistema sanitario, il quale si dimostra fallimentare all’interno delle carceri.

Segreteria Regionale Osapp Polizia Penitenziaria.

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