Una donna di 44 anni di Nocera Inferiore è stata processata per falso ideologico per aver inserito nella sua richiesta di inserimento nelle graduatorie per il personale ATA la qualifica di operatore dei servizi ristorativi settore cucina. Tuttavia, il tribunale di Forlì l’ha assolta poiché nel processo non sono emerse prove delle sue responsabilità.

La donna aveva ottenuto il diploma presso un istituto a San Mauro di Castellabate, che successivamente è stato coinvolto in un’inchiesta per il rilascio di falsi attestati e diplomi. La documentazione relativa all’imputata era stata acquisita dalla procura di Vallo della Lucania insieme ad altre prove.

L’Ufficio scolastico regionale per la Campania non aveva trovato traccia del diploma della donna, nonostante la stessa avesse presentato una copia. Tuttavia, il giudice ha stabilito che l’assenza di un provvedimento che dichiari la falsità del diploma non può escludere la possibilità che il documento non fosse presente negli archivi a causa del sequestro nell’ambito di un procedimento penale. Inoltre, potrebbe non essere stato registrato all’insaputa della donna. Il dirigente scolastico non ha fornito indicazioni sul rilascio delle pergamene che attestano la frequenza di corsi presso istituti paritari.

La decisione del tribunale di Forlì ha dunque assolto la donna dalle accuse di falso ideologico, poiché non sono state presentate prove concrete delle sue responsabilità nella falsificazione del diploma.

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