Il maestro Pistoletto lavora alla rielaborazione dell’opera “La Venere degli Stracci” che è stata distrutta da un incendio in piazza Municipio a Napoli. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha annunciato che il maestro ha mostrato piena disponibilità nella realizzazione del nuovo intervento e ha accettato l’idea di lasciare l’opera al Comune per una mostra permanente dopo un periodo di esposizione pubblica. Il sindaco ha spiegato che l’ignifugazione dell’opera avrebbe solo ridotto o ritardato la combustione, ma non avrebbe garantito una protezione assoluta, poiché non rientrava nelle misure di prevenzione obbligatorie per legge. L’artista aveva richiesto una resistenza al fuoco massima, ma un trattamento più invasivo avrebbe modificato i materiali tessili dell’opera.
La certificazione sulla sicurezza dell’opera è stata prodotta dalla Fondazione Pistoletto ed è disponibile per i servizi comunali. Per quanto riguarda la sorveglianza dell’opera, il sindaco ha spiegato che era prevista una vigilanza statica con telecamere e un controllo dinamico da parte delle forze dell’ordine e dei vigili urbani, all’interno del regime ordinario di controllo del territorio. Per quanto riguarda le responsabilità economiche del Comune, il sindaco ha chiarito che l’opera è di proprietà della Fondazione Pistoletto, che ha stipulato una polizza assicurativa per la copertura di furto, incendio e danneggiamento. Pertanto, il Comune non può avanzare pretese di risarcimento danni.
Per la realizzazione della nuova opera, la raccolta fondi è gestita da L’Altra Napoli onlus, con il patrocinio del Comune di Napoli. Nel frattempo, è stato lanciato un appello e una petizione dalla casa di accoglienza dell’Associazione Liberi di volare della Pastorale carceraria della Chiesa di Napoli. La casa di accoglienza si è offerta di ospitare Simone Isaia, una persona senza fissa dimora che necessita di cure e di riprendere in mano la propria vita. Secondo i volontari della Mensa del Carmine, Simone Isaia ha perso lucidità e riferimenti nel corso degli anni e le sue condizioni mentali sono peggiorate. Pertanto, i volontari affermano che la migliore forma di arte e bellezza delle istituzioni pubbliche sia quella di prendersi cura degli uomini bisognosi, malati e abbandonati a un destino senza ritorno.