Misure «anti-radicalizzazione» ,si intensificherà la formazione degli agenti di polizia penitenziaria, indicati dall’Isis come potenziali bersagli .

Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere si è tenuto un incontro tra il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, e una delegazione della FP CGIL Polizia Penitenziaria insieme ad altri rappresentanti sindacali del Corpo, al fine di esaminare urgentemente la situazione nelle carceri della regione Campania. Secondo Orlando Scocca, coordinatore della Campania per la FP CGIL Polizia Penitenziaria, il problema più urgente tra le questioni affrontate è la mancanza di dirigenti penitenziari e dirigenti di polizia penitenziaria. Sono stati analizzati casi di dirigenti che accettano demansionamenti o che non hanno mai preso servizio, come nel caso simbolico del dirigente reggente di Santa Maria Capua Vetere. Questo scarica le responsabilità sul restante personale con ruoli inferiori, che dovrebbe assumere mansioni diverse all’interno del carcere, ma si trova ad affrontare responsabilità che non verranno mai riconosciute né dal punto di vista economico né ai fini della carriera.

Un altro aspetto critico è l’eccessivo ricorso al lavoro straordinario, che prolunga il turno di servizio giornaliero quasi sempre oltre le nove ore massime consentite. Negli anni precedenti, abbiamo denunciato lo sgretolamento dei diritti dei lavoratori avvenuto con la scusa dell’ormai endemico stato di emergenza delle carceri, fino ad arrivare, questa estate, all’impossibilità di pianificare le ferie estive dei poliziotti penitenziari.

Abbiamo inoltre sollecitato il Capo DAP a far rientrare al lavoro le unità di polizia penitenziaria sospese dal servizio, ora che la misura dell’interdizione è stata revocata e il reato di tortura è decaduto. Il Capo del DAP ha risposto che il carteggio relativo è in fase di esame e che gli atti per il rientro in servizio sono in fase di valutazione, con possibilità di rientro in servizio a partire dal prossimo settembre.

L’incontro si è concluso con la sensazione che si possa arrivare a un cambio di direzione del Dipartimento, in meglio. Le promesse e le attenzioni per la situazione delle carceri e per la Polizia Penitenziaria, finora enfatizzate dalla politica nazionale, ma di fatto trascurate nella quotidianità, potrebbero finalmente ricevere l’attenzione e le azioni necessarie per migliorare le condizioni di lavoro del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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