Mike White, il marito di Adrienne Vaughan, la turista 45enne morta nella collisione del 3 agosto scorso a largo del fiordo di Furore, tra il gozzo guidato dallo skipper Elio Perisco e il veliero Tortuga, chiede giustizia e lo fa attraverso il portavoce Ken Frydman della Source Communications LLc. Per la prima volta White, che da un paio di giorni è tornato dai suoi due figli di 12 ed 8 anni, parla: «Ci aspettiamo che le autorità italiane indaghino a fondo sulle circostanze che hanno portato alla morte di Adrienne, per accertare chi sia la responsabilità» aggiungendo anche una richiesta di privacy per la famiglia. «Stiamo collaborando con le autorità italiane nelle loro indagini e continueremo a farlo fino alla conclusione» ha ribadito il marito della vittima, anche lui rimasto ferito ad una spalla e alla mascella. Quindi si abbandona ad un momento di intimità: «La sua assenza dalle nostre vite e le terribili circostanze della sua morte sono impossibili da comprendere» ribadendo di rispettare la privacy sua e dei suoi figli, usciti illesi ma sotto choc a causa dell’incidente.
LE PERIZIE Intanto ieri pomeriggio, presso l’ufficio del sostituto procuratore Elena Cosentino, titolare del fascicolo, sono stati affidati gli incarichi peritali. Perito della procura, guidata dal procuratore capo Giuseppe Borrelli, è l’ingegnere professor Antonio Scamardella già consulente tecnico della Procura di Grosseto per l’indagine sul naufragio all’isola del Giglio della Costa Concordia. Tre, ricordiamo gli indagati. Si tratta dei due armatori e lo skipper della Daily Luxury Boat srl, ovvero Beniamino Mellino e Rosa Caputo (difesi dall’avvocato Maurizio Sica) ed Elio Persico (difeso dall’avvocato Liberato Mazzola). Il legale degli armatori ha invece scelto quale consulente l’ingegnere Stefano Milanesi. Ricordiamo che i reati contestati sono di omicidio colposo e naufragio colposo. Nei giorni scorsi, invece, è stata eseguita l’autopsia sul corpo della donna, che è stato poi restituito alla famiglia. In attesa che la perizia sia sviluppata, tempo sessanta giorni, secondo le prime indagini autoptiche la donna sarebbe deceduta a causa dell’elica. Bisogna ora capire se, prima si essere colpita dall’elica, fosse ancora viva. fatto è che ha riportato vistose ferite alla testa e al braccio sinistro. È morta, ricordiamo, all’arrivo sulla banchina del porto di Amalfi proprio mentre giungeva l’eliambulanza per trasportarla in ospedale. Secondo quanto disposto dalla procura di Salerno, i periti dovranno ricostruire la dinamica dell’incidente, delle rotte tenute dalle due imbarcazioni coinvolte (il gozzo Aprea e il veliero Tortuga), quindi del punto e delle caratteristiche dell’impatto. La ricostruzione avverrà anche alla luce dei dati acquisiti dall’estrapolazione dei dati contenuti nel sistema Ais installato sul veliero Tortuga e, laddove possibile precisa la procura nel provvedimento, dei dati contenuti nel sistema di navigazione Gps dell’Aprea, previo recupero delle memorie.
IL PERSONAGGIO Adrienne Vaughan, ricordiamo, era nota nel mondo dell’editoria: è stata presidente della filiale americana di Bloomsbury, casa editrice di Harry Potter. «Era una leader piena di talento e dalla passione contagiosa e aveva un profondo impegno nei confronti di autori e lettori. Un essere umano straordinario, e quelli di noi che hanno avuto l’opportunità di lavorare con lei saranno per sempre fortunati», hanno dichiarato poco dopo aver saputo della notizia la presidente del consiglio di amministrazione dell’Associazione degli editori americani, Julia Reidhead, e la presidente e amministratrice delegata dell’Associazione, Maria A. Pallante, in una dichiarazione congiunta. Dopo aver conseguito un master in economia presso la New York University, aveva lavorato presso il Disney Book Group e la Oxford University Press tra le altre società prima di entrare a far parte di Bloomsbury nel 2020 come redattrice esecutiva. È stata promossa presidente un anno dopo e ha anche fatto parte del consiglio dell’Associazione degli editori americani.