La tragica morte di Anna Scala ha sconvolto l’intera comunità di Piana di Sorrento. La donna, vittima di un brutale accoltellamento, aveva denunciato ben due volte il suo ex compagno alle forze dell’ordine. La prima denuncia risale al 24 luglio, quando si rivolse ai carabinieri di Massa Lubrense, mentre il giorno seguente si recò presso i carabinieri di Piano di Sorrento per presentare una seconda denuncia.

La scoperta di queste denunce è emersa in seguito all’arresto del suo ex compagno, Salvatore Ferraiuolo, accusato di omicidio premeditato. Sorprendentemente, l’uomo non era soggetto a nessuna misura restrittiva, nonostante le segnalazioni fatte dalla vittima. Anna Scala, che non aveva figli in comune con l’assassino, aveva deciso di trasferirsi temporaneamente presso la casa di sua madre per sfuggire alla sua presenza.

Questa triste vicenda mette in luce la necessità di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni nei confronti delle vittime di violenza domestica. È inaccettabile che una donna che ha denunciato più volte il suo aggressore non abbia ottenuto la protezione necessaria per la sua incolumità.

La violenza di genere è un problema diffuso nella nostra società e richiede un impegno concreto da parte di tutti per contrastarla. È fondamentale che le vittime vengano ascoltate e supportate, e che le autorità competenti siano pronte ad agire prontamente per garantire la loro sicurezza.

Non possiamo permettere che tragedie come quella di Anna Scala si ripetano. È necessario un cambio di mentalità e una maggiore sensibilizzazione su questo tema, affinché ogni donna possa vivere libera dalla paura e dalla violenza. Solo così potremo costruire una società più giusta ed equa per tutti.

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