L’allarme delle meduse continua a persistere lungo le spiagge dello Ionio nel Salento. I bagnanti segnalano sempre più frequentemente la presenza di questi animali marini, rendendo difficili le vacanze dei turisti. Alcuni si sono attrezzati con retini e secchielli per catturarle e spostarle lontano dalla riva, ma è importante ricordare che pescare e uccidere le meduse costituisce un reato punito dal Codice penale.

La medusa Pelagia Noctiluca, conosciuta anche come medusa luminosa, si nutre di piccoli pesci e è facilmente riconoscibile per la sua colorazione marrone-rosata e i suoi tentacoli urticanti. Solitamente vive in mare aperto, ma durante la primavera e l’estate si avvicina alle coste italiane, dall’Adriatico allo Ionio fino alla Sicilia. Questo fenomeno è causato dalle correnti e dai venti che trasportano le meduse. Quando il mare è calmo, è facile entrare in contatto con i loro tentacoli, mentre quando è mosso è difficile individuarle.

La durata della presenza delle meduse lungo le spiagge non è prevedibile. Dipende principalmente dall’innalzamento delle temperature dell’acqua e terminerà quando questi fattori climatici ed ambientali scompariranno.

In caso di puntura di medusa, è importante agire prontamente. Il contatto con i tentacoli può causare dolore, irritazione cutanea, gonfiore e prurito. I rimedi consigliati dal Centro Antiveleni del Policlinico Gemelli includono il risciacquo con acqua calda sulla zona colpita e l’applicazione di una crema anestetica per bloccare il prurito e la diffusione delle tossine. In caso di gonfiore in altre parti del corpo, possono essere utili le creme cortisoniche o l’assunzione di un antistaminico per via orale. È fondamentale consultare un medico in caso di peggioramento della situazione e evitare rimedi fai da te, come l’ammoniaca, che potrebbero peggiorare la condizione.

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