Un incendio di grandi proporzioni ha colpito il quartiere di Barra, nella zona est di Napoli, lo scorso 27 agosto. L’Arpa Campania, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha avviato delle indagini per valutare gli effetti ambientali dell’incendio e ha rilevato elevate concentrazioni di diossine ed altri inquinanti nell’aria.

Le fiamme hanno distrutto un grande capannone che conteneva prodotti cosmetici e per la casa, danneggiando anche il vicino centro dialisi. Una lunga colonna di fumo nero si è alzata dalla zona, rendendo l’aria irrespirabile nelle aree circostanti.

Sono stati resi disponibili i risultati del primo campionamento eseguito nelle prime 24 ore dopo l’incendio. I campioni sono stati prelevati vicino al luogo dell’incendio e sono stati misurati i livelli di PCDD/PCDF (diossine e furani), che hanno raggiunto una concentrazione di 14,5 pg/Nm3 I-TEQ. Questo valore supera le concentrazioni medie di tossicità equivalente riscontrabili in ambiente urbano, che sono di circa 0,1 pg/m3.

L’Arpa Campania sottolinea che questi risultati superano anche il valore di riferimento di 0,15 pg/Nm3 I-TEQ proposto dal LAI-Germania, che è comunemente utilizzato dalla comunità scientifica. Il monitoraggio continuerà per verificare l’andamento delle concentrazioni di questi inquinanti nel tempo.

Dal pomeriggio del 27 agosto è stato attivato anche un laboratorio mobile nelle vicinanze dell’incendio per monitorare le concentrazioni orarie di monossido di carbonio, ossidi di azoto, ozono e particolato (PM10 e PM2.5). L’analisi dei dati ha evidenziato picchi orari di concentrazione di particolato, che hanno superato la media giornaliera di 50 µg/m3 (microgrammi per metro cubo) fissata dal decreto legislativo 155/2010 il 28 agosto.

Inoltre, l’analisi dei dati delle stazioni fisse della rete di monitoraggio della qualità dell’aria ha rilevato un aumento delle concentrazioni orarie di benzene nella stazione di Napoli – Via Argine, situata a nord-est rispetto al luogo dell’incendio e a quasi 4 km di distanza. Questo aumento è avvenuto nel pomeriggio del 27 agosto, durante l’instaurarsi di una ventilazione proveniente da sud-ovest, direzione in cui si trova il capannone interessato dall’incendio. Non è possibile escludere che questo aumento sia dovuto all’incendio, che in quelle ore non era ancora stato spento. Tuttavia, i limiti di legge relativi agli inquinanti monitorati non sono stati superati in questa stazione di monitoraggio domenica 27 e lunedì 28 agosto.

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