CASAL DI PRINCIPE – La procura del tribunale di Napoli Nord con sede ad Aversa ha richiesto il rinvio a giudizio di nove persone, accusate di aver creato un mercato truffaldino durante il periodo più difficile della pandemia da coronavirus. Queste persone vendevano mascherine anticovid online, su due siti specializzati in forniture tecniche e farmaceutiche, ma i dispositivi di protezione non venivano mai inviati ai compratori.

L’inchiesta ha individuato 123 presunte truffe, con guadagni che andavano dagli 80 ai 7 mila euro. Il processo avrà inizio a novembre con l’udienza preliminare.

I nove indagati sono: Luigi Maiello, 23 anni, di Giugliano in Campania; Gennaro Iavarazzo, 51 anni, di Villa Literno; Antonio Piccolo, 27 anni, di Casal di Principe; Robert Banica, 22 anni, e Dionigi Catena, 34 anni, originari di Villa Literno; Annamaria Esposito, 63 anni, e Michele Amato, 66 anni, di Afragola; Antonio Filtroso, 22 anni, di Giugliano in Campania, e Raimondo Modesto, 68 anni, di Marcianise. Queste persone dovranno rispondere dell’accusa di truffa.

La truffa è stata messa in atto nel marzo 2020, durante il picco della pandemia, quando la richiesta di mascherine e dispositivi di protezione era alle stelle. Questo gruppo ha approfittato della situazione di emergenza per trarre profitto vendendo prodotti che non venivano mai consegnati ai clienti. Ora dovranno affrontare le conseguenze delle loro azioni davanti alla giustizia.

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