Il giovane di 16 anni fermato per l’omicidio del musicista Giovanbattista Cutolo si è difeso nel corso del suo primo interrogatorio con il pm Francesco Regine. Ha affermato di non voler uccidere nessuno, ma di essersi solo difeso quando ha visto l’altro ragazzo avvicinarsi in modo minaccioso. Il minore, che ha precedenti per tentato omicidio quando aveva solo 13 anni, ha dato la sua versione dei fatti riguardanti l’incidente avvenuto lo scorso 31 agosto, confermando quanto già emerso dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Secondo la sua testimonianza, si sarebbero scontrati gli amici della vittima e undici rivali, quattro dei Quartieri Spagnoli e sette di piazza Bellini. Il ragazzo ha affermato che l’arma non era sua, ma era stata passata da un membro del suo gruppo quando la situazione si è fatta tesa. Ha raccontato che quella notte c’è stata una rissa fuori da un locale di piazza Municipio tra i due gruppi di ragazzi, a causa di motivi futili come l’urto dello scooter del gruppo del minore e una bustina di maionese svuotata addosso a uno dei ragazzi dell’altro gruppo. Il minore ha affermato che il gruppo di Cutolo è intervenuto per difendere il ragazzo offeso, scatenando una rissa durante la quale si sono usate mani, calci, sgabelli e sedie. Ha dichiarato di aver visto Cutolo avvicinarsi con fare minaccioso e di aver sparato tre colpi di pistola per difendersi, ma senza volerlo uccidere. Ha affermato di essere rimasto scioccato quando ha scoperto di averlo ucciso. Ha anche fornito i nomi di altri membri del suo gruppo, tutti maggiorenni, che sono stati individuati. Ora spetterà all’autopsia stabilire quanti colpi hanno colpito Cutolo.

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