L’Italia è un Paese senza controlli. Questa è la dura verità che emerge dalle parole di Giuseppe Moesch, un insegnante nel campo dei trasporti che ha passato gran parte della sua vita lavorativa a insegnare. Dopo la tragedia di Brandizzo, in cui cinque operai hanno perso la vita, Moesch si è reso conto che c’era una responsabilità umana dietro l’accaduto. La responsabile della stazione ha negato per tre volte l’autorizzazione all’inizio dei lavori perché il treno non era ancora passato sulla tratta interessata. Questo dimostra che i regolamenti di sicurezza ferroviaria sono concepiti per proteggere la vita delle persone che lavorano in condizioni di pericolo, e il rispetto di queste regole è una garanzia assoluta. Tuttavia, il problema non riguarda solo il settore dei trasporti. Moesch sottolinea che in Italia manca un senso dello Stato e una consapevolezza che per ogni caso che emerge, ce ne sono migliaia che rimangono nascosti ed impuniti. Il sistema educativo, i genitori e le scuole sono i primi a mancare alla loro funzione, e la mancanza di controlli contribuisce al problema. Non possiamo pensare che un centinaio o al massimo un migliaio di ispettori del lavoro possano controllare milioni di attività nel Paese. Serve un cambiamento culturale, in cui tutti si comportino come la responsabile di stazione di Brandizzo, per evitare future tragedie come quella avvenuta. Solo così l’Italia potrà diventare un Paese con controlli effettivi e garantire la sicurezza dei suoi cittadini.

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