Ancora telefoni nel carcere di Salerno a disposizione dei detenuti: la Polizia Penitenziaria, dopo il ritrovamento degli altri due micro telefoni di ieri, questa mattina ne ha scovati altri 5 con sette caricabatteria, due chiavette USB e alcune sim card. Questo è quanto comunicato da Mirko Manna della FP CGIL Nazionale. Le perquisizioni di questa mattina sono state effettuate per accertarsi che non ci fossero altri telefoni a disposizione dei detenuti del penitenziario.

L’utilizzo di telefonini in carcere non è solo un modo per rimanere in contatto con i propri cari, ma anche uno strumento di controllo e sopraffazione dei detenuti più pericolosi verso i più deboli. Inoltre, è un pericoloso strumento per dare ordini o gestire traffici illegali all’esterno, permettendo ai detenuti di mantenere il loro status criminale nonostante la detenzione.

La Polizia Penitenziaria non ha solo una funzione di sorveglianza, ma svolge anche un’azione di tutela e di intelligence nel monitoraggio delle attività criminali nelle carceri, che spesso sono in connessione con la criminalità comune e organizzata all’esterno. È importante che questo ruolo venga valorizzato mediaticamente dal DAP per dare merito ai poliziotti penitenziari che quotidianamente svolgono il loro lavoro, nonostante l’organico ridotto e il rischio per la loro incolumità personale a causa delle aggressioni da parte dei detenuti.

È necessario riconoscere l’importanza del lavoro della Polizia Penitenziaria, non solo da parte della magistratura e delle altre Forze di Polizia, ma anche a livello mediatico. Questo permetterà di dare merito a migliaia di poliziotti penitenziari che ogni giorno svolgono il loro lavoro con dedizione, nonostante le difficoltà e i pericoli che affrontano rappresentando lo Stato all’interno delle carceri.

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