Questo mattino la città di Benevento ha potuto vedere chiaramente quanto un tentativo di diffamare una persona, nel mio caso, riveli l’infamia di chi compie tale tentativo, o più verosimilmente lo escogita. La città è tappezzata di manifesti in cui una foto del mio profilo Facebook viene accostata a un articolo che racconta del ricatto compiuto ai danni di un medico, che sarei io: una donna che chiede denaro al professionista minacciando di rivelare una presunta relazione.
Si tratta di un’evidente estorsione, in cui vi è solo una vittima conclamata, io, che, peraltro, ho avuto il coraggio di denunciare e far arrestare la persona responsabile.
Si tratta di una vicenda grave e comunque privata che qualcuno ha tentato di strumentalizzare politicamente, il che rende la situazione ancora più grave. È ancora più grave perché a Benevento c’è qualcuno che cerca di utilizzare l’arma dell’infamia, della delazione per cercare di influenzare le scelte politiche. Metodologie utilizzate durante il periodo più oscuro della nostra storia.
Io ho le spalle larghe: ho avuto il coraggio di denunciare chi ha utilizzato l’arma del ricatto raccontando bugie e naturalmente ho denunciato questo vergognoso atto che di certo non mi intimorisce.
Non mi intimorisce perché sono perfettamente consapevole che i cittadini di Benevento (e non solo) sanno distinguere chiaramente le persone oneste, coloro che denunciano le ingiustizie, e coloro che cercano di compiere estorsioni economiche o politiche (come in questo caso), nascondendosi nel buio della notte perché chiaramente non hanno il coraggio di mostrarsi. Io ho il coraggio di mostrarmi, a livello personale e politico, perché non ho bisogno della politica, vivo e guadagno grazie a ciò che ho costruito con lo studio e con la mia professione e, a un certo punto della mia vita, mi sono messo a disposizione della mia città, tutto qui. Non ho problemi ad essere giudicato per quello che faccio o non faccio nel mio ruolo politico, ma non credo che fatti privati abbiano rilevanza nel giudizio del mio operato… soprattutto se in quei fatti privati sono la parte lesa che ha agito unicamente secondo la legge… Credo che i cittadini preferiscano comunque un amministratore che si muove nel rispetto della legge rispetto a chi agisce nell’oscurità e utilizza l’infamia per influenzare la politica.
E se, da amministratore o da protagonista involontario di questa piccola storia ignobile, non sono minimamente intimidito, da cittadino di Benevento sono molto preoccupato dell’esistenza e della presenza di persone o gruppi di persone che cercano di influenzare la scena politica con l’infamia, la delazione e la calunnia, cercando di innescare pubbliche lapidazioni con metodi da regime o da fondamentalismo islamico.
In definitiva, io, Alessandro Rosa, cammino a testa alta… altri sono costretti a nascondersi nell’oscurità: una differenza abissale.