La violenza domestica è un problema diffuso e preoccupante che continua a mietere vittime, soprattutto donne. Oggi sono due le donne che hanno perso la vita per mano dei loro mariti, un triste e tragico destino che lascia sgomenti e senza parole.

Nella provincia di Napoli, a Calvizzano, si è consumato un omicidio-suicidio. Luigi Abbate, 78 anni, ha sparato alla moglie Rosaria Di Marino, 75 anni, e poi si è tolto la vita. Entrambi affrontavano gravi problemi di salute, lui lottava contro un cancro ai polmoni, mentre lei era affetta da demenza senile. È facile immaginare la disperazione e l’impotenza che hanno potuto provare, costretti a fare i conti con malattie così debilitanti.

A Battipaglia, invece, una donna di 38 anni, Maria Rosaria Troisi, è stata trovata morta nella sua cucina, colpita alla gola con un coltello dal marito Marco Aiello, 38 anni, idraulico di professione. Marco è stato trovato accanto al corpo della moglie e ha allertato i carabinieri. I loro due figli, di 10 e 8 anni, erano stati allontanati dal padre prima che commettesse l’omicidio.

Queste storie sono un esempio di follia ordinaria, situazioni in cui l’amore e la protezione dovrebbero essere al centro della relazione di coppia, ma che invece si trasformano in tragedie. L’arma del delitto, un coltello, è stata sequestrata dagli inquirenti.

I vicini di casa sono restii a parlare, ma si sussurra che la coppia non avesse mai litigato. Alcuni ipotizzano che il gesto possa essere stato scatenato da questioni di gelosia, ma al momento non ci sono certezze.

Questi due casi ci ricordano quanto sia importante combattere la violenza domestica e garantire la sicurezza delle donne. È necessario creare una cultura di rispetto e di sostegno reciproco all’interno delle famiglie, affinché situazioni come queste non si ripetano. È fondamentale che le vittime di violenza possano trovare aiuto e supporto nella società, senza sentirsi sole e senza vie di fuga.

La violenza domestica non può essere tollerata e dobbiamo tutti impegnarci affinché venga fermata. Solo così potremo sperare in un futuro in cui nessuna donna debba vivere con la paura di perdere la propria vita per mano di chi dovrebbe amarla e proteggerla.

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