La situazione a Napoli si sta facendo sempre più preoccupante, con l’aumento di giovani delinquenti che agiscono senza un sistema alle spalle. I commercianti di piazza Bellini denunciano episodi di violenza e l’uso di pistole da parte di gruppi di giovani tra i 17 e i 20 anni. La piazza, una delle zone più frequentate dai turisti e dalla movida cittadina, sta diventando come il Far West. Questi giovani cercano di dimostrare la propria forza attraverso atti criminali, mettendo a rischio la sicurezza di tutti. L’episodio dell’omicidio del giovane musicista Giovanbattista Cutolo è solo uno dei danni causati da questi giovani delinquenti che cercano di farsi un nome nel mondo criminale.
La notte di giovedì 21 settembre, poco dopo le due di notte, alcuni scooter con a bordo giovani armati di pistole hanno iniziato a scorrazzare contromano per piazza Bellini. È scattato il panico tra i presenti, tra cui molti turisti, e la polizia è intervenuta. Ma la paura è tornata la notte successiva, quando si è verificato un alterco tra giovani che ha rischiato di sfociare in una sparatoria. I baristi si sono barricati nei loro locali, mentre la polizia sta cercando di ricostruire quanto accaduto attraverso le telecamere di sorveglianza della zona. La paura è palpabile tra i commercianti di piazza Bellini e via San Sebastiano, che chiedono un presidio fisso delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza della zona.
Questa escalation di violenza non è un caso isolato, ma fa parte di un fenomeno più ampio. Negli ultimi mesi si sono verificate numerose rapine ai danni di turisti e residenti, in particolare di smartphone. Questo business criminale sembra essere alimentato anche da un vuoto legislativo che non permette di affrontare adeguatamente il problema. Alcuni commercianti sostengono che le baby-gang, impunite per i crimini minori, abbiano alzato il livello di violenza portando le pistole in piazza. Questo fenomeno potrebbe essere legato al controllo dello spaccio tra i clan locali, ma potrebbe anche essere un riflesso di un problema sociale più ampio. Le dimostrazioni di violenza improvvisa da parte di giovani sono preoccupanti e imprevedibili.
I falchi, unità speciali della polizia, non escludono nessuna ipotesi ma sottolineano che la situazione attuale è molto diversa rispetto agli anni passati, quando la camorra era guidata da Emanuele Sibillo e esisteva un piano criminale più strutturato. Oggi ci troviamo di fronte a una baby-malavita anarchica, che può uccidere per niente. È necessario agire con fermezza per contrastare questa situazione e garantire la sicurezza di tutti i cittadini.