“Arrestati due membri del clan Esposito per tentata estorsione”

“Ma come, non mi conosci?”, così si è presentato Emilio Esposito alla sua vittima. Emilio è nipote del boss Mario Esposito, ex capozona di Sessa Aurunca. Insieme a Francesco Di Marzo si è recato da un imprenditore che si occupa della trasformazione del latte per chiedere una tangente di 20 mila euro, o addirittura 30 mila se fosse stato possibile, per conto del cartello criminale degli Esposito. Ma le indagini dei carabinieri e la denuncia dell’imprenditore hanno portato all’arresto dei due. Esposito e Di Marzo sono stati fermati dai carabinieri della compagnia di Sessa Aurunca e Cellole, che hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia. I due sono indagati per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore locale. Tutto è cominciato con una denuncia presentata in caserma il 28 aprile scorso, in cui si spiegava che Emilio Esposito aveva anche avvertito la vittima di non parlare con i carabinieri della sua richiesta.

Il provvedimento precautelare è l’epilogo di un’attività investigativa complessa avviata nell’aprile 2023 dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Sessa Aurunca, coordinati dalla Direzione distrettuale. Grazie a servizi e attività tecniche, è stato possibile acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti delle due persone coinvolte nel provvedimento. Uno di loro fa parte del clan di camorra della famiglia Esposito “dei muzzoni” e, tra aprile e settembre 2023, si è avvicinato più volte alla vittima utilizzando il “metodo mafioso” per richiedere il pagamento di una tangente.

Il provvedimento eseguito è una misura precautelare, disposta durante le indagini preliminari, contro la quale sono ammessi mezzi di impugnazione. Al momento, i destinatari si trovano in carcere.

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