Nel corso del processo a carico di Gianni Morico, noto come il “re del pane”, sono state rese delle dichiarazioni da parte del collaboratore di giustizia Massimiliano Caterino. Quest’ultimo ha affermato di sapere che i fratelli Morico erano intimi amici di Nicola Del Villano, affiliato al clan dei Casalesi fazione Zagaria. Caterino ha dichiarato di non aver mai chiesto direttamente ai fratelli Morico se avessero compiuto attività illecite, poiché sapeva della loro amicizia con Del Villano. Inoltre, ha sottolineato che Del Villano teneva molto ai fratelli Morico e li considerava i suoi amici fraterni. Caterino non ha informazioni sul coinvolgimento dei fratelli Morico in estorsioni o altre attività illegali, ma ha affermato che Del Villano le compiva sicuramente.
Durante l’udienza, il collaboratore di giustizia ha chiarito di conoscere gli altri imputati, ovvero Benito Natale, Vincenzo Conte e Alfonso Cacciapuoti, poiché erano affiliati al clan dei Casalesi. Tuttavia, non ha ricordi riguardo a estorsioni perpetrate dagli imputati o al coinvolgimento dei fratelli Morico. È importante sottolineare che Caterino e gli altri collaboratori di giustizia sono già stati valutati in un altro procedimento penale a carico di Gianni Morico per concorso esterno in associazione mafiosa, conclusosi con l’assoluzione definitiva.
Secondo l’accusa, Vincenzo Morico, in qualità di produttore e fornitore di pane, avrebbe commesso atti di illecita concorrenza minacciando un rivenditore di Grazzanise. Avrebbe costretto quest’ultimo a fissare un prezzo di rivendita del pane acquistato da un altro fornitore, ovvero suo fratello Gianni Morico, a un prezzo superiore a un euro, al di sopra del prezzo praticato dall’imputato. Per rendere la minaccia più credibile, Vincenzo Morico avrebbe strappato via il cartellone pubblicitario delle offerte del pane da una Mercedes Classe A.
Le accuse nei confronti dei Morico sono aggravate dal metodo mafioso utilizzato, che consisteva nel minacciare la vittima con conseguenze violente grazie alla vicinanza con il clan dei Casalesi. Inoltre, Gianni Morico è accusato di aver accompagnato il titolare di un centro scommesse a Capua, vittima di una tentata estorsione da parte di Alfonso Cacciapuoti, capozona di Grazzanise per conto del clan dei Casalesi. Gli inquirenti ritengono che Gianni Morico abbia accompagnato la vittima a casa dell’affiliato al clan per agevolare la riscossione. Secondo gli inquirenti, ciò sarebbe avvenuto nel 2007. Durante l’udienza sono state acquisite le dichiarazioni dell’ex collaboratore di giustizia Attilio Pellegrino.
Il processo riprenderà nel mese di gennaio per l’audizione del collaboratore di giustizia Roberto Vargas e dell’imputato Benito Natale. Nel collegio difensivo sono presenti gli avvocati Paolo Raimondo, Giuseppe Stellato, Claudio Sgambato, Angelo Raucci, Alfonso Quarto e Laura Lombardi.