I lavoratori delle aziende Softlab e Orefice, ex dipendenti della multinazionale Jabil, continuano la loro protesta per i processi di reindustrializzazione mai decollati nel territorio del Casertano. Dopo i cortei e i presidi del 26 e 27 settembre, si rivolgono ancora una volta alle istituzioni e annunciano un nuovo corteo per il 2 ottobre a Caserta.

I lavoratori Softlab chiedono il pagamento di tre stipendi arretrati e certezze per il loro futuro. Nonostante siano passati da Jabil a Softlab, continuano a fare cassa integrazione come facevano precedentemente nella multinazionale americana, senza essere impegnati in progetti produttivi.

La situazione è ancora peggiore per i 23 ex dipendenti di Jabil che sono stati trasferiti alla società Orefice in Sardegna. Nonostante il patto prevedesse un impiego nel Casertano o, al massimo, nel Napoletano, questi lavoratori hanno rifiutato il trasferimento e sono stati successivamente licenziati. Oggi si trovano senza lavoro.

La situazione di questi lavoratori è solo uno dei molti esempi di difficoltà che il territorio del Casertano sta affrontando. La mancanza di opportunità lavorative e la scarsa attenzione delle istituzioni stanno causando gravi conseguenze per la vita delle persone.

È necessario che le istituzioni si prendano cura di queste persone e trovino soluzioni concrete per garantire loro un futuro dignitoso. La protesta dei lavoratori è legittima e deve essere ascoltata. Speriamo che il nuovo corteo del 2 ottobre a Caserta possa portare l’attenzione necessaria su questa problematica e spingere le istituzioni ad agire. È tempo di mettere fine a questa situazione di precarietà e dare una speranza ai lavoratori del Casertano.

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