Un omicidio rimasto irrisolto per cinque anni ha finalmente trovato una svolta. Anastasia Spiniello, una donna di 73 anni, è stata trovata morta nella sua casa di via Guicciardini a Mondragone. Ieri, i carabinieri della sezione operativa di Mondragone hanno arrestato Mario Cristiano, di 31 anni, con l’accusa di omicidio. L’uomo era in possesso di una carta Postepay con i soldi di Anastasia e, secondo le indagini, avrebbe ottenuto finanziamenti in nome della donna per trarne vantaggio personalmente. Ma ciò che lo ha tradito sono state le numerose sostituzioni di persona che ha effettuato nel corso del tempo e le dichiarazioni della sua compagna durante le intercettazioni telefoniche, che per gli inquirenti rappresentano una sorta di confessione. Inoltre, un amico ha ricevuto un messaggio su Messenger da parte di Mario, il giorno del ritrovamento del cadavere, informandolo che l’anziana era stata uccisa. Questo fatto ha sollevato sospetti, poiché i carabinieri stavano per fare irruzione nell’abitazione della donna e solo l’assassino poteva sapere cosa avrebbero trovato all’interno. La polizia scientifica ha poi rilevato tracce di sangue sull’impugnatura della scopa elettrica e su un mobile, dove era appoggiata la testa della vittima. Dopo aver confrontato queste prove con altri indizi, i risultati sono stati inseriti nel fascicolo d’indagine della procura di Santa Maria Capua Vetere. Ieri, i carabinieri del reparto territoriale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Grazie a un’attenta attività investigativa, è stato possibile comprendere il movente del delitto. Secondo le indagini, la donna è stata colpita alla testa con un ferro da stiro e soffocata con un fazzoletto conficcato nella cavità orale fino a causarne la morte. Le intercettazioni telefoniche e i tabulati hanno portato gli investigatori a concentrarsi sull’unico sospettato, Mario, all’epoca 27enne, che forniva assistenza e supporto alla donna nei suoi bisogni quotidiani, approfittando della sua fiducia e della sua solitudine. Dal 2015 al 2018, avrebbe stipulato numerosi prestiti e cessioni di rate della pensione in diversi istituti bancari e agenzie finanziarie, per un totale di oltre 27.000 euro, portando la donna all’impossibilità di onorare i debiti contratti. Questo sarebbe stato il motivo che ha scatenato la lite tra l’anziana e Mario, culminata con la morte di quest’ultima. Gli inquirenti hanno esaminato attentamente i conti della donna e hanno scoperto che aveva ottenuto finanziamenti presso l’istituto bancario Compass, la Findomestic e l’Ibl banca nello stesso anno. Sono stati ascoltati i vicini di casa della donna, così come un dipendente dell’ufficio postale. L’omicidio sarebbe stato compiuto nel momento in cui la donna si è resa conto della situazione finanziaria disastrosa in cui l’indagato l’aveva trascinata, senza possibilità di tornare indietro.

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