La violenza sulle donne è un problema grave e diffuso che non risparmia nessun ceto sociale o livello di istruzione. Purtroppo, i fatti di cronaca di ieri a Vallo della Lucania ne sono l’ennesima conferma. Un noto medico ha attaccato sua moglie con una mannaia, una donna molto conosciuta nella città, che è rimasta miracolosamente viva. Questo episodio dimostra che la violenza contro le donne non è un semplice raptus, ma un fenomeno strutturale che deve essere affrontato seriamente.
È importante capire che la motivazione dietro questi atti non è casuale, ma è radicata nella cultura della violenza che permea la nostra quotidianità. È fondamentale combattere questa mentalità e smantellare i meccanismi che la sostengono. Non possiamo permettere che episodi come questi vengano considerati come eccezioni, ma dobbiamo prendere coscienza che rappresentano una realtà diffusa e preoccupante.
Questo non è il primo caso di femminicidio che si è verificato di recente. Solo poche settimane fa, a Battipaglia, una donna di 38 anni è stata uccisa dal marito. Questi eventi drammatici ci spingono a non abbassare mai la guardia e a continuare la nostra lotta contro la violenza sulle donne.
Rivolgo i miei più sinceri auguri di pronta guarigione alla donna attualmente ricoverata in ospedale. È importante che le vittime di violenza si sentano sostenute e protette, e che ricevano tutto il supporto necessario per superare questa terribile esperienza.
Come senatrice e membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, mi impegno a continuare a lavorare per promuovere politiche e misure concrete per contrastare la violenza sulle donne. È un problema che riguarda tutta la società e richiede l’impegno di tutti noi. Non possiamo più permetterci di ignorare questa realtà e dobbiamo agire insieme per porvi fine.