Istituzioni latitanti, situazione gravissima

Napoli. Nella regione della Campania, le visite del Sappe alle carceri regionali continuano. Dopo Avellino e Ariano Irpino, è appena terminata la visita al carcere di Secondigliano da parte del Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Donato Capece, accompagnato dai rappresentanti sindacali campani.

“Il carcere di Secondigliano, anche per la presenza di detenuti ad alta sicurezza e per la grave carenza di personale, meriterebbe l’attenzione adeguata da parte dei vertici dell’amministrazione penitenziaria: qui servono agenti giovani che possano acquisire l’esperienza dei più anziani che sono in prima linea fino a pochi mesi prima della pensione”, denuncia Capece.

“Fortunatamente, gli agenti di polizia penitenziaria che lavorano qui compensano le carenze operative con grande professionalità e dedizione: sono davvero un personale eccellente. Va apprezzato il Direttore e il Comandante del Reparto, molto attenti e sensibili alle esigenze degli agenti, della sicurezza e del trattamento rieducativo dei detenuti.

Bisogna considerare che a Secondigliano c’è un polo di eccellenza per la formazione e l’aggiornamento a disposizione dei Baschi Azzurri”.

Capece torna a chiedere pubblicamente che chi di dovere prenda in considerazione le criticità delle carceri campane che chiaramente non sono più in grado di gestire le molteplici tipologie di detenuti, con la presenza di individui particolarmente violenti, senza la possibilità di un diverso collocamento all’interno della regione.

“Anche Secondigliano si mantiene in piedi solo grazie agli agenti in servizio, che sono anche significativamente sottorganico, e che affrontano le negligenze e le gravi colpe dell’amministrazione penitenziaria regionale!”, conclude il leader del Sappe.

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