Nella sua recente tesi di laurea dal titolo “Fascinazione Criminale”, Catello Romano, membro del commando responsabile dell’omicidio di Gino Tommasino, ha svelato alcuni dettagli scioccanti sulla sua gioventù criminale. In questa tesi, Romano ha confessato altri due omicidi per i quali non era ancora stato processato, gettando nuova luce sugli orrori del suo passato nel mondo della camorra di Castellammare di Stabia.
Le sue rivelazioni hanno attirato l’attenzione dei magistrati della Dda di Napoli, che hanno deciso di acquisire la tesi per raccogliere nuovi elementi di prova su due Cold Case di camorra. Il documento di Romano sembra più un romanzo criminale che una tesi accademica e offre uno sguardo inedito nella mente di un criminale pentito.
Romano ha spiegato che il suo interesse per il mondo del crimine è nato dopo aver visto il film “Il Camorrista”, che racconta la storia criminale di Raffaele Cutolo, il famigerato boss della nuova camorra organizzata che ha terrorizzato la Campania negli anni ’80. Questo film ha ispirato Romano a intraprendere una vita criminale, che lo ha portato a trascorrere 14 anni dietro le sbarre e a commettere numerosi crimini di camorra.
Nella sua tesi, Romano ha rivelato dettagli inquietanti su due omicidi mai confessati prima d’ora. Il primo riguarda il duplice omicidio del boss Carmine D’Antuono e dell’innocente Federico Donnarumma, avvenuto il 28 ottobre 2008. Romano ha descritto questo evento come il più violento, traumatico e irreversibile della sua vita, soprattutto perché Donnarumma, un’innocente vittima, non avrebbe dovuto morire. Romano ha dichiarato di essere ancora confuso riguardo alle sue azioni e di non comprendere appieno perché abbia compiuto quel gesto terribile.
L’altro omicidio confessato da Romano riguarda Nunzio Mascolo, conosciuto come ‘o brisc, avvenuto sempre nel 2008, l’anno in cui il clan D’Alessandro ha deciso di eliminare la vecchia guardia. In un agghiacciante racconto, Romano ha rivelato di aver coinvolto persino sua sorella, senza che lei ne fosse a conoscenza, in un piano per studiare l’agguato e portarlo a termine.
Queste nuove rivelazioni gettano luce su un passato oscuro e mettono in evidenza il profondo cambiamento che Romano ha subito nel corso degli anni, passando da un criminale spietato a un individuo pentito che sta cercando di affrontare la verità del suo passato. La tesi di Romano sarà pubblicata nel prossimo mese e sicuramente susciterà grande interesse e dibattito nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata.