Un 43enne di Casandrino è stato arrestato per aver rubato energia elettrica pubblica per i suoi centri dentistici. L’uomo è stato accusato di furto aggravato e posto ai domiciliari. Due dipendenti della struttura sono stati denunciati per favoreggiamento.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il medico gestiva tre centri, due nella zona di Napoli e uno nel Casertano. Gli investigatori e il personale specializzato di Enel hanno accertato che le tre sedi erano illuminate grazie all’energia elettrica sottratta alla rete nazionale senza passare attraverso il contatore. Si stima che il risparmio ottenuto grazie a questa pratica ammonti a circa 48mila euro.

È importante sottolineare che il furto di energia elettrica è un reato grave e comporta conseguenze legali. Oltre al danno economico causato all’azienda erogatrice dell’energia, questa pratica illegale può provocare danni alla rete elettrica stessa, mettendo a rischio la sicurezza delle persone.

Sono necessarie misure di prevenzione e controllo per contrastare il fenomeno del furto di energia elettrica. Le aziende erogatrici e le autorità competenti devono lavorare insieme per individuare e punire i responsabili di questi reati, garantendo la legalità e la sicurezza per tutti.

Inoltre, è importante sensibilizzare la popolazione sull’importanza di pagare correttamente le bollette e di segnalare eventuali casi di furto di energia. Solo attraverso un impegno collettivo è possibile contrastare efficacemente questa forma di illegalità.

Il caso del medico di Casandrino è solo uno dei tanti episodi di furto di energia elettrica che avvengono quotidianamente. È fondamentale combattere questa pratica illegale per garantire una gestione corretta e sicura dell’energia elettrica, preservando così l’interesse collettivo e l’equilibrio del sistema energetico.

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