I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino hanno concluso un’operazione volta a contrastare l’illecita percezione di contributi agricoli Agea. Grazie all’analisi di rischio effettuata dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma, è emerso che sono state percepite in modo improprio 58.000 euro, violando la normativa sugli aiuti comunitari al settore agricolo (Legge 23 dicembre 1986, n. 898).

L’attività condotta dai finanzieri del Gruppo di Avellino ha permesso di individuare tre imprenditori agricoli del luogo che, dal 2012 al 2019, pur non avendo alcun titolo di proprietà o utilizzo di determinati terreni agricoli, hanno presentato domande di accesso fornendo dati o informazioni false al fine di ottenere il beneficio in questione.

Con l’istituzione dell’ufficio della Procura europea, competente per i reati che danneggiano gli interessi finanziari dell’Unione, i beneficiari sono stati segnalati sia al Procuratore europeo delegato di Napoli che alla Procura ordinaria di Avellino. Ciò è avvenuto in virtù della violazione prevista e punita dall’articolo 2 della Legge 898/1986, nonché per il reato previsto e punito dall’articolo 640, secondo comma, del codice penale.

Gli indagati sono tenuti a restituire l’importo indebitamente percepito e a pagare consistenti sanzioni amministrative pecuniarie, stabilite dagli organismi competenti.

L’attività svolta dalla Guardia di Finanza di Avellino rientra nell’impegno costante del Corpo a tutela della spesa pubblica nazionale ed europea. Tale impegno mira a contrastare ogni forma di distorsione nella corretta destinazione dei fondi pubblici. Nel corso del 2023, sono state scoperte frodi nel settore agricolo per quasi 400.000 euro e sono state denunciate 6 imprenditori agricoli.

Salvaguardare l’integrità dei bilanci pubblici significa controllare l’efficace gestione delle risorse e l’utilizzo corretto dei fondi pubblici, elementi che favoriscono la crescita produttiva e occupazionale.

Per quanto riguarda le condotte illecite oggetto di indagine da parte dell’Autorità Giudiziaria competente, sulla base del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone coinvolte sarà definitivamente accertata solo in caso di una sentenza di condanna definitiva.

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