I frati minori del convento di San Francesco a Ravello hanno recentemente recuperato una reliquia del Beato Bonaventura da Potenza. Si tratta di un frammento del corpo del “martire dell’obbedienza”, morto nel 1711 nel convento di Ravello, dove ancora oggi le sue spoglie sono venerate nell’urna posta sotto l’altare maggiore della chiesa.

La reliquia, datata 1779, è stata estratta durante una ricognizione canonica del corpo del religioso lucano in occasione della sua beatificazione da parte di Papa Pio VI. Sorprendentemente, l’oggetto sacro era stato messo in vendita su Ebay, ma fortunatamente è stato notato dal parroco del Duomo di Ravello, don Angelo Mansi. Il parroco ha segnalato l’inserzione al frate tedesco fra Marcus Reichenbach, che ha immediatamente agito per acquistarlo in “prelazione”.

Il venditore, Raffaele Bonito di Nocera Inferiore, si è mostrato disponibile a donare la reliquia al suo luogo d’origine. Bonito, impiegato amministrativo presso una casa cura riabilitativa, ha ereditato l’abitazione dalla pronipote di monsignor Domenico Ramaschiello, vescovo di Sant’Agata dei Goti. Durante i lavori di ristrutturazione della casa, lo spostamento di un’antica statua della Madonna ha portato alla scoperta delle tre reliquie, tra cui quella del Beato Bonaventura da Potenza.

La reliquia, accuratamente custodita in una teca ovale di stagno con vetro di protezione, è adornata con decori in carta antica dorata e filo d’oro. Di recente, i coniugi Bonito si sono recati a Ravello per consegnare la reliquia a fra Marcus, che l’ha collocata nel memoriale in cui sono conservati ed esposti tutti i cimeli del Beato.

Domani, in occasione della memoria liturgica del Beato Bonaventura, la reliquia ritrovata sarà esposta durante la Santa Messa delle 11,00, celebrata dal ministro provinciale dei minori conventuali, fra Cosimo Antonino. I coniugi Bonito saranno presenti e riceveranno il ringraziamento della comunità religiosa per la loro disponibilità.

Il Beato Bonaventura da Potenza, nato Carlo Antonio Gerardo Lavanga a Potenza nel 1651, lasciò la sua città natale all’età di 15 anni per entrare nei Minori Conventuali di Nocera Inferiore. Dopo un periodo di formazione tra Aversa, Maddaloni e l’Irpinia, venne ordinato sacerdote ad Amalfi nel 1675. Durante la sua vita, fu inviato in diversi conventi, tra cui quelli di Napoli, Ravello, Ischia, Sorrento e Nocera Inferiore, dove divenne responsabile dei novizi. Morì il 26 ottobre 1711 a Ravello, a causa di complicazioni da un intervento chirurgico per rimuovere un cancro alla gamba. A lui sono attribuiti molti miracoli.

Fonte: Quotidiano della Costiera

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