“L’agitazione causata dai momenti convulsi dell’aggressione è già passata. Tra qualche giorno scomparirà anche il dolore alla testa e al ginocchio. Non vedo l’ora di poter tornare in classe dai miei alunni, spero già per metà della prossima settimana. Tuttavia, tengo a precisare che non ho denunciato il mio studente per vendetta o per qualche altro motivo. Non l’ho fatto per tutelare me stesso o il resto del corpo docente dai suoi momenti di intemperanza. L’ho fatto nel suo interesse, con la speranza che chi di dovere comprenda che c’è bisogno di maggiore attenzione nella scuola e a scuola. Negli istituti di Castel Volturno ci sono poche risorse rispetto alle esigenze del territorio”.

A parlare è il professor Giuseppe Vicario, insegnante di sala all’Alberghiero di Castel Volturno dal 2015, che durante la lezione di martedì presso l’istituto Vincenzo Corrado è stato vittima di un’aggressione da parte di uno dei suoi studenti. Le ferite l’hanno costretto a ricevere cure presso il vicino pronto soccorso di Pineta Grande, dove è stato dimesso con una prognosi di cinque giorni. Le sue parole sono piene di amarezza e, a tratti, anche di sconforto, ma in nessun caso sono contro il suo aggressore, che si capisce essere anch’egli una vittima di un sistema istituzionale che non tutela adeguatamente chi ne ha più bisogno. A scuola preferiscono non parlare del caso, per tutelare lo studente nel modo più completo possibile. La dirigente, Nicoletta Fabozzi, chiede riservatezza e che sia lasciato al suo ufficio e alle indagini in corso dei carabinieri il massimo spazio per lavorare con serenità e senza alcuna pressione in una situazione molto delicata. Tuttavia, anche se all’istituto Corrado non confermano, pare che in passato lo stesso studente si sia già reso responsabile di episodi simili, sempre nei confronti degli insegnanti. Fra il personale c’è chi, senza essere citato, segnala che lo studente reagisce in modo aggressivo verso i docenti appena si sente sotto pressione, anche solo se gli viene chiesto di non utilizzare il cellulare in classe o di non trascorrere troppo tempo in bagno. L’episodio più grave sarebbe avvenuto un paio di settimane fa, ai danni di una professoressa di italiano, che avrebbe subito una ferita alla testa, colpita con il telefono dello studente. Ma l’insegnante non avrebbe successivamente denunciato l’episodio alle forze dell’ordine, convinta che il ragazzo avrebbe capito l’errore e non l’avrebbe più ripetuto. Evidentemente non è stato così, anzi si è verificato l’effetto contrario. Anche l’ufficio affari sociali del municipio di Castel Volturno è stato informato dell’episodio di martedì. La sua funzionaria, Antonella Barbato, fa sapere di conoscere già il caso, che le è stato presentato all’inizio dell’anno scolastico dalla preside dell’istituto, preoccupata che le intemperanze dello studente potessero degenerare, come effettivamente è successo. Dall’ufficio affari sociali fanno sapere che sono stati attivati dei protocolli specifici per seguire al meglio il ragazzo, ma che si attende l’intervento della famiglia, necessario per il buon esito di qualsiasi progetto in casi del genere. “Gli studenti di Castel Volturno, rispetto a quelli di altre aree geografiche, sono penalizzati”, dice il professor Vicario. “Qui c’è bisogno di maggiore interesse da parte delle istituzioni competenti, perché ci sono disagi di ogni tipo e in percentuali molto più alte rispetto ad altri posti della Campania e d’Italia. Sono necessari investimenti per ridurre il divario con gli altri studenti. I nostri ragazzi a volte sembrano abbandonati, perché ci sono così tante e diverse esigenze che la scuola non riesce a far fronte con le risorse normali a disposizione. Ma questa è la mia scuola e non la abbandono. La prossima settimana tornerò al mio posto di lavoro”.

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