“La manganellata è più efficace dell’educazione civica: le parole di Vincenzo De Luca”
Vincenzo De Luca, governatore della Campania, ha recentemente fatto una dichiarazione che ha suscitato molte discussioni riguardo al tema della sicurezza nelle città. Durante la sua partecipazione al programma televisivo “Dritto e Rovescio” su Retequattro, De Luca ha affermato che “una manganellata tra capo e collo è più efficace di cento ore di educazione civica”.
Durante l’intervista, De Luca ha raccontato un episodio avvenuto quando era sindaco, durante il periodo dell’invasione degli albanesi. Due di loro stavano facendo i parcheggiatori abusivi e hanno minacciato due vigilesse con dei coltelli. In risposta a questa situazione, De Luca ha deciso di fornire agli agenti dei vigili uno strumento di difesa. Tuttavia, ha scoperto che i vigili urbani possono avere armi da fuoco, ma per avere uno sfollagente è necessaria l’autorizzazione del ministero dell’Interno.
De Luca ha quindi trovato una soluzione alternativa, acquistando duecento “mazzette di segnalazione” da una fabbrica di Brescia. Questi oggetti, prodotti con ottimo artigianato, sono lunghi ottanta centimetri e hanno un rivestimento di plastica dura, bianca e fosforescente.
Quando gli è stato chiesto se queste mazzette siano state utilizzate per segnalare qualcuno, De Luca ha risposto che hanno avuto un effetto pedagogico straordinario. Secondo lui, una manganellata tra capo e collo è più efficace di cento ore di educazione civica, in quanto dissuade le persone dal portare coltelli con sé. De Luca ha sottolineato che se dovesse prendere una coltellata, preferirebbe che sia l’aggressore a prendere una manganellata.
Il governatore ha poi affrontato il tema più ampio della sicurezza nelle città, definendolo “maledettamente complesso”. Ha affermato che bisogna intervenire perché non possiamo aspettare che il mondo cambi per vivere in tranquillità. Secondo De Luca, la sicurezza è di competenza delle forze dell’ordine, ma bisogna intervenire anche riguardo a ciò che accade tra i giovani durante la movida notturna.
De Luca ha citato l’influenza dei social media e delle trasmissioni televisive che, secondo lui, fanno pubblicità alla camorra e diffondono le abitudini dei camorristi nei quartieri popolari di Napoli. Ha sottolineato la necessità di intervenire a 360 gradi, coinvolgendo le scuole, i quartieri, le associazioni di volontariato e le famiglie. Tuttavia, ha concluso che alla fine è necessaria anche una forma di repressione, abbassando l’età della punibilità e aumentando i controlli durante la movida notturna.