Condannati i responsabili della rapina alla tabaccheria di via Ostaglio a Salerno. Maria Teresa Troisi, alla guida dell’auto con cui i malviventi sono arrivati e fuggiti dal luogo del crimine, ed Emanuele Esposito, esecutore materiale del fatto, sono stati condannati dal giudice Pellegrino. Esposito è stato condannato a 8 anni di reclusione e Troisi a 7 anni e 10 mesi. Entrambi gli imputati sono stati ritenuti colpevoli di una rapina tentata precedente, confermata in appello per Troisi. Il pomeriggio del 4 settembre due anni fa, la polizia è stata avvertita della rapina. Gli agenti hanno trovato la dipendente che ha riferito di essere stata minacciata da un uomo travisato armato di pistola, che le ha ordinato di consegnare l’incasso e due pacchi di “gratta e vinci” del valore di 10 euro ciascuno. La dipendente ha fornito una descrizione dell’alto rapinatore di circa un metro e sessantacinque, vestito con una felpa nera con cappuccio, uno scaldacollo che copriva parte del viso, una mascherina, occhiali da sole, pantaloni da tuta scuri e scarpe da ginnastica. L’esercizio commerciale era dotato di un sistema di videosorveglianza, che ha permesso ai poliziotti di verificare che il rapinatore fosse arrivato sul posto con una Matiz bianca (guidata sicuramente da un complice) intestata a Troisi, che era stata controllata più volte in compagnia di Esposito. Poco prima della rapina alla tabaccheria di Salerno, c’era stata una tentata rapina a un distributore di carburante a Siano. I malviventi si erano dati alla fuga a bordo di una Matiz identica a quella utilizzata nella rapina a Salerno. La polizia ha trovato l’auto parcheggiata nell’area condominiale della casa di Esposito, dove hanno trovato anche Troisi. Le immagini delle telecamere di sorveglianza e le foto segnaletiche hanno confermato la corrispondenza delle fattezze fisiche di entrambi gli imputati. Secondo il giudice, le dichiarazioni spontanee di Esposito, che ha cercato di scagionare Troisi affermando di non sapere nulla, non hanno avuto alcun valore, poiché dai fotogrammi si evince che l’uomo scendeva dall’auto già con il volto travisato.