Il tribunale del Riesame di Napoli ha deciso di mantenere in carcere il boss Giuseppe Lo Russo, noto come Peppe o’ capitone. Questa decisione è stata presa nonostante il fatto che il boss fosse stato rilasciato un mese fa dopo aver scontato una pena di 24 anni di detenzione.

Gli avvocati di Lo Russo, Antonio Abet e Domenico Dello Iacono, avevano presentato una richiesta di scarcerazione, ma questa è stata respinta dai giudici del tribunale. La decisione si basa su alcune intercettazioni ambientali che indicano che il boss avrebbe pianificato di fuggire all’estero appena tornato in libertà.

Giuseppe Lo Russo è l’unico dei fratelli che ha controllato per anni le attività illegali nel quartiere di Miano. Era stato arrestato su ordine della Dda di Napoli in relazione agli omicidi di Angelo De Caro e Giuseppe Bevilacqua, avvenuti negli anni ’90. La sua responsabilità e partecipazione a questi omicidi sono state accertate.

Questa decisione del tribunale del Riesame di Napoli dimostra che nonostante il tempo trascorso in carcere, il boss non è considerato pronto per essere rilasciato. Le prove raccolte dalle intercettazioni ambientali hanno portato i giudici a ritenere che Lo Russo rappresenti ancora una minaccia per la società.

La lotta contro la criminalità organizzata è un problema che continua a affliggere l’Italia. I boss come Giuseppe Lo Russo sono responsabili di numerosi crimini e il loro arresto è un passo importante verso la giustizia. Tuttavia, è fondamentale che le autorità continuino a monitorare attentamente questi individui per garantire la sicurezza della società.

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