La Corte di Cassazione ha confermato la confisca dei beni dell’imprenditore Nicola Negro, 64enne di Capodrise, attivo nel settore delle calzature e dei pellami, e dei suoi familiari. Questo provvedimento è stato disposto dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere e confermato dalla Corte d’Appello di Napoli nell’aprile 2021. Gli avvocati della famiglia Negro hanno impugnato la confisca chiedendo la sua revoca. Tuttavia, secondo la Cassazione, i beni sarebbero stati acquistati prima del 2004 con una provenienza non giustificata e sproporzionata rispetto ai redditi, e questa provenienza sarebbe ricollegabile a finanziamenti provenienti dalla cosca dei Belforte.

È importante sottolineare che Nicola Negro non ha riportato condanne penali con l’esclusione dell’aggravante mafiosa e con la dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione. Nonostante ciò, la Procura ha richiesto e ottenuto la confisca dei suoi beni.

I beni sono stati confiscati nel 2010 dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Tra i beni confiscati ci sono locali e depositi a Portico di Caserta, una villa a Capodrise, un immobile a Sessa Aurunca, due vetture di grossa cilindrata (un’Audi e una Mercedes) e polizze assicurative e conti correnti.

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